Gabriele Salvatores, premio Oscar al miglior film straniero con Mediterraneo, sarà il Guest Director della 34esima edizione del Torino Film Festival (18-26 novembre 2016), dove presenterà Cinque pezzi facili, i cinque film che gli hanno cambiato la vita: “Era tutto pronto. La mia stanza, la scrivania, persino la targhetta d’ottone col mio nome sulla porta dell’ufficio legale di mio padre. Ma c’erano in giro quei film, in quegli anni… E quella musica che ti catturava dalla colonna sonora! Devo ringraziare questi cinque film, questi “Cinque pezzi facili” (ma non semplici), perché sono tra quelli che mi hanno impedito di fare l’avvocato. Un film può cambiarti la vita? Nel mio caso la risposta è sì. Anche se, per essere sincero, accanto a quei film, c’erano anche tanti romanzi e tante, tante canzoni. Sicuramente nella storia del cinema ci sono film più belli, più profondi, anche più interessanti dal punto di vista artistico. Ma quei film mi hanno fornito la spinta emotiva, irrazionale, che mi ha permesso di incamminarmi sulla strada del teatro prima e del cinema poi. L’emozione senza pensiero, forse, non è sufficiente. Ma anche il pensiero da solo non basta. Ecco perché voglio condividere questi film con voi. Perché faccio questo mestiere nella speranza che (sì!) un film possa cambiarti la vita”. Per il direttore Emanuela Martini, Salvatores è l’autore ideale per ricoprire il ruolo di Guest Director. “È un regista che si muove tra spazi e suggestioni diverse, che rischia e osa temi e stili insoliti e, nello stesso tempo, non si sottrae al fascino della cultura popolare che, comunque, sottende il cinema. E la sua scelta dei Cinque pezzi facili dimostra quanto sia in sintonia con l’idea di un cinema che continua a reinventarsi, a rinascere, nel pieno spirito della tradizione del TFF”.
Ma il prossimo Tff riserverà altre sorprese considerata la volontà del presidente Paolo Damilano di renderlo sempre più appetibile, con l’arrivo di nuovi sponsor e anche di vip e grandi autori nazionali e internazionali. “Sono certo che il nuovo sindaco Chiara Appendino e la sua giunta saranno con noi – ha detto Damilano – sono torinesi e conoscono bene l’amore della città per questo festival nonché la passione e la parsimonia di chi lo realizza”. Sono intanto confermate le sezioni Onda, il Premio Cabiria, l’uso di 12 sale, la Notte Horror. Tra le novità, la riduzione dei film proposti, da 170 a 150, una maggiore collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e l’Università, in particolare con il Dams, anche in vista di un convegno internazionale sul cinema e il suo rapporto con la video art che si terrà nei primi giorni”.
Tremila spettatori in più per questa edizione, che si aggiungono ai 75mila della precedente edizione e indicano che il Torino Film Festival è una realtà consolidata per tutti gli amanti del cinema
Il premio al miglior film del concorso va all'opera prima cinese The Donor di Qiwu Zang, miglior attrice a Rebecca Hall per Christine di Antonio Campos, miglior attore a Nicolas Duran per Jesus di Fernando Guzzoni. Miglior film per Italiana.doc è Saro di Enrico Maria Artale, Premio Speciale della giuria a Moo Yadi Filippo Ticozzi
"Si chiude un'edizione del Tff di grande qualità e successo di pubblico, con un aumento di copertura dei media anche internazionali che testimonia come il festival, ancora oggi particolare e coerente con le sue origini, sia amato e seguito da chi si occupa di cinema nel mondo". Lo ha detto il direttore del Museo del Cinema di Torino, Alberto Barbera
Il regista di Z L'orgia del potere e di Missing ha ricevuto a Torino il Premio Maria Adriana Prolo alla carriera salutato da un videomessaggio di Riccardo Scamarcio. In questa intervista parla di cinema e di impegno civile, di Fidel Castro e di Donald Trump, dell'Europa e dei rischi che corre ancora oggi la democrazia. E denuncia: "Netflix quando produce pretende il final cut e fa quello che vuole del film"