Nello zoo di New York durante il giorno i visitatori circolano tra gli animali in bella mostra prendendosi gioco di loro ma di notte la storia cambia: gli umani tornano a casa e la vita nello zoo si anima. Party sotto le stelle, partite di curling sul ghiaccio, giochi notturni e altri passatempi vedono in azione tutti gli animali lontani da sguardi indiscreti.
La vita scorre tranquilla finché una notte il giovane leone Ryan in preda ad adolescenziali crisi di conflitto col padre, il leggendario leone Samson, salta su un container che lo porterà in Africa. Sentendo le grida del piccolo, Samson evade dallo zoo e s’imbarca in una pericolosa missione di salvataggio. Ad accompagnarlo un fedele gruppetto di animali composto da uno scoiattolo saggio (Benny), una giraffa perspicace (Bridget), un’anaconda sciocca (Larry) e un goffo Koala (Nigel). Lo strampalato gruppo di amici scoprirà sulla propria pelle ben presto che la vera giungla inizia dall’asfalto dietro l’angolo, fatta di rabbiosi barboncini da “passeggio” e coccodrilli affamati che abitano le fogne.
La pellicola, targata Walt Disney, segna l’esordio alla regia di Steve ‘Spaz’ Williams, veterano degli effetti speciali per la Industrial Light and Magic, colosso degli effetti visivi oggi parte della più ampia LucasFilm. “Troppi film hanno cominciato ad affidarsi alla grafica computerizzata per metter in mostra la tecnologia, non per raccontare storie o trasmettere messaggi” dichiara Williams “il mezzo non deve mai essere l’elemento centrale del film”. E così Uno zoo in fuga mette in scena una frenetica giostra di battute e situazioni paradossali che fanno risaltare, in chiave umoristica, il valore della sincerità e dell’amicizia.
Sicuramente il soggetto ricorda il recente successo della DreamWorks Madagascar, ma lo stile di realizzazione è molto diverso: i personaggi e gli scenari sono il più realistico possibile, presenti pellicce in grandi quantità (ad esempio il leone Samson ha addosso più di 6 milioni di peli che sicuramente hanno dato un bel da fare agli animatori) e numerose vedute della città di New York.
La musica gioca un ruolo fondamentale: la colonna sonora di Alan Silvestri accentua i diversi registri e le atmosfere del film, efficace il brano dei Coldplay ‘Cloks’ che accompagna la scena in cui gli animali dello zoo entrano nel tunnel e vedono la città di New York per la prima volta.
Tra i doppiatori italiani Luciana Littizzetto dà la voce alla giraffa Bridget e Ricky Tognazzi è il timbro autorevole e potente del leone Samson. Nella versione originale la voce del leone Samson è di Kiefer Sutherland, mentre Janeane Garofalo è Bridget la giraffa. Pare che Sutherland abbia fatto rimanere a bocca aperta alcuni automobilisti di Los Angeles mentre, nella sua macchina, stava provando il ruggito del leone.
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