Salò per il 40° anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini, Amarcord di Federico Fellini e I mostri di Dino Risi sono i titoli restaurati per Venezia Classici dalla Cineteca di Bologna e dal Laboratorio L’immagine Ritrovata.
Salò o le 120 giornate di Sodoma, diretto da Pasolini nel 1975, doveva essere il primo capitolo di una Trilogia della morte, che avrebbe dovuto seguire la Trilogia della vita, e rimasta incompiuta a causa dell’assassinio di PPP, il 2 novembre 1975. Il restauro di Salò è promosso dalla Cineteca di Bologna e da CSC-Cineteca Nazionale, in collaborazione con Alberto Grimaldi.
Amarcord, ultimo Oscar per un film di Federico Fellini (dopo quelli per La strada, Le notti di Cabiria e 8½), a cui si andrà ad aggiungere quello alla carriera. A quarant’anni da quell’Oscar, ricevuto nel 1975, rinasce il capolavoro diretto nel 1973 da Fellini, nella bellezza originaria delle scene e dei costumi di Danilo Donati, con la luce e i colori di Giuseppe Rotunno. Il restauro di Amarcord è realizzato dalla Cineteca di Bologna, con il sostegno di yoox.com e il contributo del Comune di Rimini, in collaborazione con Cristaldi Film e Warner Bros.
ittorio Gassman e Ugo Tognazzi sono I mostri che Dino Risi crea nel 1963: 20 fulminanti episodi divenuti l’emblema stesso dell’italianità più cinica. La Cineteca di Bologna e il Museo Nazionale del Cinema di Torino tornano alla Mostra del Cinema di Venezia con il restauro di un grande titolo del cinema italiano, realizzato in collaborazione con RTI-Mediaset, Lyon Film e Surf Film.
Il film di Anna Rose Helmer, realizzato nella 3a edizione 2014-15 di Biennale College-Cinema, vince lo Spirit Indipendent Award come miglior regista emergente
Fino al 5 dicembre cinque titoli italiani dell'ultima Mostra circoleranno nelle città brasiliane, tra cui Sao Paulo e Rio de Janeiro, tra questi anche Per amor vostro di Giuseppe Gaudino, vincitore della Coppa Volpi per l'interpretazione di Valeria Golino
Il cda della Biennale ha prorogato il direttore della Mostra del cinema di Venezia grazie alla nuova normativa introdotta in estate
Il delegato generale della Settimana della Critica, a fine mandato, analizza lo stato di salute del nostro cinema in un'intervista al sito Quinlan. "Il cinema italiano è malato, malato di qualcosa che non lascia sviluppare quei talenti – che a questo punto non so nemmeno più se ci siano – che vogliono rischiare con dei film più coraggiosi. Penso che chi ha le idee si diriga verso altre forme, verso le web series ad esempio, e il cinema d’autore soffra un po’ dei soliti dilemmi". A breve il Sindacato nazionale critici cinematografici indicherà il nuovo delegato generale