Si è conclusa con le premiazioni finali in piazza centrale a Santa Marina Salina la XVIII edizione del SalinaDocFest, fondato e diretto da Giovanna Taviani, da quest’anno affiancata nella direzione artistica da Antonio Pezzuto.
Un concorso costituito da sei documentari, tra i migliori dell’ultimo anno, selezionati da Paola Cassano, Ivelise Perniola, Antonio Pezzuto e Giovanna Taviani, sul tema “Libertà. Come essere liberi”. La prestigiosa giuria per il Concorso del Documentario Narrativo, formata dalla regista Firouzeh Khosrovani, dal produttore Andrea Occhipinti e dalla regista e attrice Kasia Smutniak, ha assegnato i seguenti premi:
Durante la serata è stato assegnato il Premio Crédit Agricole Italia al regista Leonardo Di Costanzo per il documentario A scuola e il Premio Irritec all’attrice e regista Kasia Smutniak, al suo esordio come regista con Mur, vincitore del Nastro d’Argento come miglior documentario 2024 per il Cinema del Reale. A consegnare il premio, Giulia Giuffrè, Consigliere d’amministrazione e Ambasciatrice della sostenibilità di Irritec, nuova Presidente dell’Associazione Salina Doc Fest Onlus, che ha sempre creduto nella forza del festival e ne ha fatto proprio lo spirito con lo slogan “Irriga la terra, Irriga la cultura”. “Il Premio Irritec 2024 – dichiara la Giuffrè nella motivazione al premio – viene assegnato a Kasia Smutniak, che ha saputo raccontare la situazione dei profughi al confine tra Polonia e Bielorussia con coraggio e determinazione, toccando corde profonde nel cuore degli spettatori e ricordandoci quanto la libertà, ancora prima d’essere un diritto inalienabile, sia un istinto incomprimibile e vitale”.
Nei giorni del festival sono stati consegnati altri premi: il Premio SIAE – Sguardi di Cinema all’opera prima di Paola Cortellesi, C’è ancora domani; il Premio Ravesi – Dal testo allo schermo a Giulia Calenda, co-sceneggiatrice di C’è ancora domani; il Premio Omi-Fer, giunto al suo secondo anno, a Claudio Bigagli, il Corrado de La Notte di San Lorenzo, ma anche l’umanissimo Batà dell’episodio di Kaos – Male di Luna; il Premio Dp World consegnato alla regista e sceneggiatrice Sophie Chiarello per il film Il Cerchio.
La giornata di domenica 15 settembre si è aperta con l’evento speciale dedicato alla nuova sezione del festival “Giovani e Libertà / Scuola Libera – Libertà della Scuola”, con la tavola rotonda dal titolo “Perché il documentario a scuola?”, moderata dalla direttrice artistica del festival Giovanna Taviani e dalla professoressa di Cinematografia Documentaria al Dams Roma Tre, Ivelise Perniola, che ha visto la presenza e gli interventi di Valentina Chinnici del CIDI – Centro di Iniziativa Democratica Insegnanti, Gaetano Calà, direttore generale del C.I.R.P.E. – Centro Iniziative Ricerche e Programmazione Economica e vicepresidente dell’Associazione SalinaDocFest, e Giancarlo Biscardi della Palumbo Editore.
Sei i documentari in concorso in questa edizione: La canzone di Aida (Canada, Francia, Italia); Un paese di resistenza (Belgio, Francia, Italia) di Shu Aiello e Catherine Catella, proiettato alla presenza delle registe, sulla cittadina calabrese di Riace, che, grazie al lavoro del sindaco Domenico “Mimmo” Lucano, è stata per vent’anni un simbolo di accoglienza e di speranza; Lettre à ma fille depuis le pays des femmes (Francia, Italia) di Silvia Staderoli, il diario filmato indirizzato dalla regista alla figlia adolescente, e a tutte le adolescenti, che sarà proiettato alla presenza del montatore Antonio Carola; Vakhim (Italia) di Francesca Pirani, proiettato alla presenza della regista; Il sale nell’anima (Italia) di Luca Noris, proiettato alla presenza del regista, un omaggio a Renato Guttuso, nel racconto della vita di alcuni pescatori con i loro rituali quotidiani, le difficoltà, la solitudine e il senso della comunità; Bosco Grande (Francia, Italia) di Giuseppe Schillaci, presentato alla presenza del regista. (AC)
La regista riceverà il premio per La Chimera il 13 novembre, con la proiezione del suo nuovo cortometraggio Allégorie citadine e un incontro
La motivazione del riconoscimento: “è un approccio sorprendente, commovente e innovativo al tema molto delicato dell'adozione”
"Costruisce ponti fra culture, generazioni e popoli”, si legge nella motivazione del riconoscimento, che per la prima viene attribuito a un regista che “si muove tra il più sofisticato cinema d'autore e l'attenzione per il pubblico”
La premiazione si terrà il 3 dicembre presso la sala Lo Schermo Bianco di Bergamo. La giuria include figure di spicco come la produttrice Elisabetta Olmi e il critico cinematografico Massimo Lastrucci