Il film A Star is born domina la scena con il maggior numero di candidature, quattro a testa, dei SAG, i premi istituiti dal sindacato degli attori che ogni anno si rivelano piuttosto importanti per cercare di stabilire chi vincerà gli Oscar. A star is born concorrerà nelle categorie migliore attore protagonista Bradley Cooper, migliore attrice protagonista, Lady Gaga e migliore non protagonista Sam Elliott e miglior cast, che per il sindacato degli attori, che non giudica l’opera in sé ma solo la performance del cast, equivale al miglior film.
Cooper dovrà vedersela con i colleghi Christian Bale letteralmente trasformato nella controversa figura di Dick Cheney in Vice, Rami Malek, favoloso Freddie Mercury in Bohemian Rhapsody, Viggo Mortensen autista in Green Book e John David Washington per BlacKkKlansman. Fra le donne Lady Gaga avrà da battere Glenn Close per The Wife, Olivia Colman protagonista di The Favourite e Melissa McCarthy per Copia originale e Emily Blunt in Mary Poppins Returns. La Blunt è candidata anche fra le non protagoniste per A Quiet Place, insieme a Amy Adams per Vice, Margot Robbie per Mary Queen of Scots e Emma Stone e Rachel Weisz, entrambe nel cast di La favorita. Fra gli uomini, oltre a Elliot, sono stati candidati Mahershala Ali per Green Book, il giovane Tsimothée Chalamet per Beautiful Boy, Adam Driver per BlacKkKlansman e Richard E. Grant per Copia originale.
La regista riceverà il premio per La Chimera il 13 novembre, con la proiezione del suo nuovo cortometraggio Allégorie citadine e un incontro
La motivazione del riconoscimento: “è un approccio sorprendente, commovente e innovativo al tema molto delicato dell'adozione”
"Costruisce ponti fra culture, generazioni e popoli”, si legge nella motivazione del riconoscimento, che per la prima viene attribuito a un regista che “si muove tra il più sofisticato cinema d'autore e l'attenzione per il pubblico”
La premiazione si terrà il 3 dicembre presso la sala Lo Schermo Bianco di Bergamo. La giuria include figure di spicco come la produttrice Elisabetta Olmi e il critico cinematografico Massimo Lastrucci