TORINO – Anteprima mondiale al Torino Film Festival (Festa Mobile) per Sadie di Craig Goodwill, thriller psicologico a sfondo erotico girato interamente a Torino e in numerose location piemontesi, tra cui la sontuosa Reggia di Venaria Reale: “In origine volevo girare in Puglia, ma poi mi è stata fatta vedere una foto di Venaria e ne sono rimasto folgorato”, ha rivelato il regista. Un film sospeso tra realtà, incubo e immaginazione che racconta il tour promozionale Italia di una scrittrice in erba (Analeigh Tipton), che incontra un suo ex amante che la convince a seguirlo in una villa immersa nella campagna piemontese, insieme ad un’enigmatica ragazza di nome Francesca (Marta Gastini). Qui, tra la bellezza sfarzosa e imponente di sale e stanze barocche, sarà coinvolta in un surreale gioco di omicidi e tradimenti, in una dimensione in cui realtà e sogno di sovrappongono l’uno all’altra. “Volevamo che lo spettatore non avesse mai la percezione certa della situazione e che fosse pervaso costantemente da un senso di incertezza nel non capire quale sia veramente la realtà” racconta il regista che ha trovato in Torino, città d’arte e di magia per eccellenza , lo scenario perfetto per una storia dall’energia dark ma al tempo stesso intrisa di grandeur e di impatto visivo, sottolineato nel film dalla ricchezza delle scenografie realizzate da Paola Bizzarri.
Ogni momento che passa, Sadie sprofonda sempre più nel mondo che un tempo temeva, realizzando presto che per trovare la via d’uscita deve prima impersonare il ruolo per cui è stata scelta. “L’approccio al film è poetico, pur nella violenza, nella psicologia e nell’erotismo che lo contraddistinguono: attraverso la scoperta del dolore e del piacere si arriva alla verità”, sottolinea Craig Goodwill che ha spiegato anche di aver voluto condurre il pubblico in un viaggio nella psicologia e nella moralità della devianza, verso la rivelazione della sottile linea che separa i desideri dal loro impatto sull’anima.
“Non è stato semplice interpretare questo film perché c’era un importante equilibrio da mantenere tra i tanti temi presenti, tra cui l’erotismo che non volevamo diventasse però l’elemento centrale del film” ammette Marta Gastini (Questi giorni, I Borgia) che racconta di un lungo lavoro sul set per entrare in profondità nel ruolo. “Per quanto riguarda, ad esempio, mio rapporto con Analeigh, all’inizio il regista ci ha fatto fare una serie di esercizi per avvicinarci fisicamente, come abbracciarci e tenerci per mano durante le prove. Questa cosa ci ha aiutato molto perché ci ha permesso di prendere confidenza l’una con l’altra”.
In Sadie la concezione di giusto e sbagliato è sostituita dal fascino per l’occulto e per l’intrigo erotico, in un’esplorazione della sessualità e della sua relazione con l’amore che passa attraverso il dolore e il tradimento. “E’ stato complicato capire i binari che il mio personaggio dovesse seguire. C’erano diversi livelli di realtà per ognuno dei protagonisti e dovevamo di continuo entrare nell’universo immaginifico e immaginario del film”, rivela Analeigh Tipton (coprotagonista in Lucy di Luc Besson e in Crazy Stupid, Love). “La chiave per riuscirci, per quanto mi riguarda, è stato il controllo costante della recitazione e una fiducia totale in tutte le persone che hanno collaborato al film”.
Tremila spettatori in più per questa edizione, che si aggiungono ai 75mila della precedente edizione e indicano che il Torino Film Festival è una realtà consolidata per tutti gli amanti del cinema
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Il regista di Z L'orgia del potere e di Missing ha ricevuto a Torino il Premio Maria Adriana Prolo alla carriera salutato da un videomessaggio di Riccardo Scamarcio. In questa intervista parla di cinema e di impegno civile, di Fidel Castro e di Donald Trump, dell'Europa e dei rischi che corre ancora oggi la democrazia. E denuncia: "Netflix quando produce pretende il final cut e fa quello che vuole del film"