ROMA – La 19ma Festa del Cinema di Roma si è conclusa oggi con la cerimonia di premiazione. A condurre la serata con la consueta irriverenza è stata ancora una volta Geppi Cucciari, capace di trasformare una serata piena di convenzioni in qualcosa di divertente e imprevedibile. Ha introdotto l’evento Salvatore Nastasi, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, che si è detto molto soddisfatto di questa edizione: “Avevamo due obbiettivi: il primo che sarebbe stato un grande festival del pubblico, con quasi 110mila presenze lo è stato. Il secondo era ci cercare di creare una casa degli autori nazionali e internazionali. Anche in questo ci stiamo riuscendo”.
La giuria di Progressive Cinema, presieduta da Pablo Trapero e composta da Francesca Calvelli, Laetitia Casta, Gail Egan e Dennis Lehane, ha assegnato il premio al Miglior Film a Bound in Heaven dell’esordiente cinese Huo Xin. La regista non era presente ma ha mandato un video messaggio in cui ha dichiarato: “Il mio cuore è lì con voi. Grazie per l’amore che avete dato a questo film”. Il film racconta la violenza domestica e le difficoltà che un malato terminale deve affrontare all’interno del sistema sanitario cinese.
Il Gran Premio della Giuria è andato a La nuit se traîne di Michiel Blanchart. “Questo momento si inciderà per sempre dentro di me. – ha dichiarato il regista – Spero che questo film che parla di violenza possa aiutarci a costruire un mondo milgiore”. Il premio Miglior regia è andato Jazzy di Morrisa Maltz, mentre quello per la Miglior sceneggiatura a Bring Them Down di Christopher Andrews.
Premio “Monica Vitti” alla Miglior attrice è stato consegnato ad Ángela Molina protagonista di Polvo serán di Carlos Marqués-Marcet. “Amore è la parole che scelgo per parlare al mio regista. – ha dichiarato – Grazie per la sobrietà e la grazia. Hai fatto un film partendo fa un verità molto semplice: che conl’amore tutto può essere possibile”.
Premio “Vittorio Gassmann” al Miglior attore è andato a Elio Germano per Berlinguer. La grande ambizione di Andrea Segre. “Un film che sconvolge le nuove generazioni, che non si sentono ascoltati – ha dichiarato l’attore italiano prima di leggere una citazione del grande politico da lui interpretato – Se i giovani si impadroniscono di ogni ramo del sapere e si organizzano e lottano al fianco dei lavoratori, degli sfruttati, degli oppressi, non c’è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull’ingiustizia”.
Premio Speciale della Giuria al cast di Reading Lolita in Teheran. A parlare è stata la protagonista Golshifteh Farahani: “Questo premio non è solo il nostro lo portiamo a casa per tutte le donne iraniano. Se la sofferenza scompare dai media questo non vuol dire che scompare la lotta delle donne iraniane per raggiungere la libertà. Quello che i politici rompono, noi lo ricuciamo”. Al film diretto da Eran Riklis è andato anche Premio del pubblico, consegnato dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri. “Come regista israeliano fare un film sulle donne iraniane è qualcosa di estremamente commovente e una grande sfida, considerando la situazione attuale – sono state le parole dell’autore – Una situazione tragica in cui noi cerchiamo di portare un messaggio di pace, comprensione e libertà. Siamo per respingere la violenza, l’odio, i pregiudizi. Basta! Vogliamo respingere l’oppressione, ogni tipo di oppressine, ovunque, in ogni momento”.
Il premio alla migliore Opera Prima, ìannunciato dalla presidente di giuria Francesca Comencini, è stato un Ex equo tra Ciao Bambino di Edgardo Pistone e di Bound In Heaven di Huo Xin.
La cerimonia si è conclusa con i saluti della direttrice artistica Paola Malanga che ha dato appuntamento alla ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma, in programma dal 15 al 26 ottobre 2025.
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