Il ponte dei sospiri, con Luciano Albertini, il maggior successo italiano degli anni ’20, esportato all’epoca in tutta Europa, in Urss e nelle Americhe, un kolossal diviso in 4 parti, dalla durata di oltre 5 ore, e da tempo creduto perduto, è stato recuperato integralmente e presentato alle Giornate del Cinema Muto di Sacile, dopo un lungo lavoro di restauro svolto in collaborazione con il CSC Cineteca Nazionale di Roma e la Cineteca Italiana di Milano.
Il film, girato nel 1921 negli stabilimenti Pasquali di Torino e, per gli esterni a Venezia, è l’ultimo prodotto della grande stagione italiana del muto. Tratto da un romanzo di Michel Zévaco, i cui feuilleton erano molto popolari all’epoca, è ambientato nella Venezia cinquecentesca dei dogi, in un clima di intrighi e congiure. Lo sfarzo delle scene e dei costumi del film suscita ancora oggi l’ammirazione dello spettatore, così come colpisce la crudezza di alcune scene, come quella dell’accecamento del doge che richiamò all’epoca anche l’attenzione della censura che ne impose il taglio, così come per altre scene giudicate troppo spinte.
L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia
Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre
La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk