Riondino: “Non vediamo riconosciuta l’importanza di esistere come artisti”

Riondino: “Non vediamo riconosciuta l'importanza di esistere come artisti"


“Noi lavoratori dello spettacolo siamo dimenticati, ma siamo i primi a essere chiamati a dare contributo gratuito. Non vederci riconosciuta l’importanza di esistere è un fattore grave. Non si sa ancora come lo spettacolo ripartirà. Servono risposte”, queste le parole dell’attore Michele Riondino, durante la presentazione del Concerto del 1° Maggio a Taranto, di cui è direttore artistico – insieme a Roy Paci e a Diodato – e che quest’anno rinuncia alla piazza in favore di un docufilm sulla storia di Taranto, di Giorgio Testi, Francesco Zippel e Fabrizio Fichera, trasmesso su La7, in seconda serata: “la storia di Taranto e le battaglie di chi lotta per recuperarne la bellezza e restituire ai suoi lavoratori la piena dignità e sicurezza”. 

“Taranto è l’emblema di una contraddizione che ci portiamo dietro da anni e che quest’anno coinvolge il mondo intero. Noi tarantini conosciamo bene la contraddizione della scelta tra il diritto alla vita e il diritto al lavoro. Oggi il dramma di Taranto è su scala mondiale. La politica in questo momento dice quello che diciamo da sempre, ovvero che la vita sta sopra tutto. E sarà importante ricordarlo alla fine di tutto questo. E noi saremo i controllori”.

Quest’anno il Concerto, organizzato da Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, dopo sei anni, è stato annullato sia per il blocco dettato dall’emergenza sanitaria, sia per “rispetto nei confronti delle vittime della pandemia, dei medici impegnati, dei malati. La musica non è mai stata protagonista dell’Uno Maggio e gli artisti che hanno partecipato sono stati il megafono per far arrivare la nostra voce”, ha puntualizzato l’attore.

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29 Aprile 2020

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