Raccontare la difficile situazione di cinque milioni di palestinesi rifugiati nei campi di Libano, Giordania, Siria, Striscia di Gaza e Cisgiordania non attraverso i drammi che quotidianamente caratterizzano le loro vite ma tramite storie di successo, riscatto, forza, sogno e speranza. E’ l’obiettivo di Dreams come true, il progetto ideato da Ricky Tognazzi per l’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite che dal 1948 opera per l’assistenza dei rifugiati palestinesi nel Medio Oriente, presentato oggi nell’ambito del Festival di Roma. L’idea è venuta al regista e attore guardando The road to Silverstone, un mediometraggio che racconta la storia di un gruppo di studenti palestinesi arrivati al circuito di Silverstone in Inghilterra con la prima macchina da corsa costruita nella Striscia. “Vedere quell’incredibile storia di coraggio e di speranza – ha detto Tognazzi – la voglia di portare il loro orgoglio palestinese in Inghilterra, mi ha fatto venire voglia di raccontare le tante storie di speranza che esistono tra queste persone. Spesso noi leggiamo i numeri in modo asettico, ma stiamo parlando di 5 milioni di persone, persone come noi”. “Oggi è una giornata importante – ha detto la presidente del Comitato Italiano Unrwa, Tana de Zulueta, in cui il mondo del cinema abbraccia il mondo dei rifugiati palestinesi. I rifugiati della Palestina hanno bisogno che ci si ricordi di loro, della loro vita e delle loro speranze”. Tra le storie che si propone di raccontare il progetto, cui hanno aderito anche Pino Quartullo e Luca Argentero e che è “aperto a tutti i colleghi che vorranno partecipare”, ci sono quelle di una scienziata palestinese che ha messo a punto un metodo semplice per tracciare i movimenti della retina utilizzando materiali comuni, quella di Mohammed, un bimbo sfuggito alla guerra che ha potuto ricominciare dalla scuola grazie all’Unrwa e quella di Mohammed Assaf, il vincitore di Arab Idol, con una storia incredibile alle spalle, scelta da Luca Argentero che la realizzerà sotto la regia della moglie Miriam Catania. “Ci sono tre motivi che mi hanno spinto a far parte del progetto – ha spiegato Argentero, che darà al film il titolo di Assaf’s Dream – i numeri, che sono impressionanti e che ormai leggiamo tutti con incredibile leggerezza, la doppia ‘w’ di Unrwa che sta per ‘work’ e in un momento come questo trovo nobile e giusto adoperarsi per aiutare gli altri attraverso il lavoro, e il fatto che alcune delle storie, come quella che racconterò, parlano di talento e di chi lotta per farlo valere, come ha fatto Mohammed”.
Sostiene il progetto anche l’attore Pino Quartullo, che ha immaginato la creazione di una raccolta di storie legate alla musica che sono riuscite a superare i limiti dei campi: “Vorrei che fosse come una jam session con tanti strumenti; creare un’opera cinematografica e musicale che sia occasione di arte e cultura ma anche di conoscenza”, ha spiegato. Il progetto, dal titolo La musica oltre i confini è in collaborazione con Nabil Salameh, voce del gruppo dei Radiodervish.
"Il preconsuntivo del 2013 - ha dichiarato il presidente Paolo Ferrari - si è chiuso in pareggio, dimostrando una gestione estremamente attenta ai costi e riuscendo contemporaneamente a condurre un’edizione di buon livello"
Gli interventi di Martha Capello, Lidia Ravera, Flavia Barca e Eugenio Patanè
Il ministro: "Siamo disponibili a discutere quelle azioni organiche e coerenti, richieste dal presidente Zingaretti, in grado di garantire il miglior futuro della manifestazione”
Il presidente della Regione Lazio: “Così si rafforzerebbe l'autorevolezza della Fondazione Cinema per Roma. Inoltre maggiore collaborazione con il Festival della Fiction”. La risposta del ministro Bray