4,7 miliardi di euro di valore aggiunto per il territorio generato da 4 best practice italiane del cinema e del teatro, e 160 milioni di euro da 5 grandi festival nazionali. Le spese aggiuntive legate alla fruizione di uno spettacolo al teatro o cinema sono in media di 53 euro, tra bar ristoranti, shopping e altre spese. Per i festival la spesa pro capite oscilla tra 65 e 200 euro. E’ quanto emerge da una ricerca condotta con la collaborazione dell’Istituto MAKNO e presentata oggi a Milano presso il Palazzo Giureconsulti nel corso dell’incontro “Spazi culturali ed eventi di spettacolo: un importante impatto economico”, organizzato da AGIS, Impresa Cultura Italia – Confcommercio, Università IULM di Milano e Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi.
La ricerca stima le ricadute socioeconomiche generate sul territorio dall’attività di sale cinematografiche e teatrali e di festival culturali, attraverso l’analisi delle spese sostenute dagli spettatori, delle spese di gestione delle strutture dello spettacolo, e delle ricadute economiche e occupazionali nei contesti urbani considerati. Non solo allora la spesa al botteghino, ma shopping, trasporti e pasti fuori triplicano la spesa culturale di base: ogni euro in biglietti di ingresso genera 2 euro di spese extra. Nei consumi extra degli spettatori, a fronte di 5,3 miliardi di spese, si genera un valore aggiunto annuale da 4,7 miliardi di euro, una produzione aggiuntiva da 10,8 miliardi, oltre a 99mila unità di lavoro. Allo stesso modo, nei consumi extra degli spettatori dei festival, a fronte di 181 milioni di spese, si genera un valore aggiunto annuale da 160 milioni di euro, una produzione aggiuntiva da 369 milioni, oltre a 3.400 unità di lavoro. In particolare è pari a 4,7 miliardi di euro il valore aggiunto generato da 4 best practice italiane del cinema e del teatro, e a 160 milioni di euro l’indotto in arrivo da 5 grandi festival nazionali.
Ha dichiarato Gianni Canova, Rettore Università IULM: “Il mondo della cultura è centrale sul piano economico, ecco perché è utile fare ricerca in questo campo. Può dare un piccolo contributo per valorizzare cinema, teatri e luoghi di spettacolo, che sono alla base della vita civile e socio – economica del nostro Paese”.
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