Ricchi di fantasia, ma Spike Lee cala l’asso

Se il nome di spicco del fine settimana è quello di Spike Lee, alle prese con una black comedy che lo rilancia alla grande, sono molti i titoli (spesso scoperti a Cannes) che attirano questa volta la curiosità degli amanti del buon cinema.

Blackkklansman di Spike Lee con John David Washington, Adam Driver, Topher Grace, Corey Hawkins, Laura Harrier, Harry Belafonte, Alec Baldwin è una commedia “nera” in tanti sensi, ispirata alla vera storia del poliziotto di colore Ron Stallworth che, con l’aiuto di un collega ebreo, si infiltrò nei gangli del Ku Klux Klan più razzista e pericoloso. La situazione diventa paradossale per l’origine del poliziotto che riesce a conquistare la fiducia dei suoi “nuovi amici” (telefonicamente) e a sventare un complotto.

Ricchi di fantasia di Francesco Micciché con Sergio Castellitto, Sabrina Ferilli, Valeria Fabrizi, Matilde Gioli, Antonio Catania, Antonella Attili, Gianfranco Gallo, Paola Tiziana Cruciani, Paolo Calabresi, è una commedia su due amanti che non reggono alla pressione dell’arricchimento facile. Sergio è carpentiere, Sabrina un ex cantante e insieme sognano una vita da ricchi quando gli amici fanno credere a Sergio di aver vinto alla lotteria. Pur consapevoli della beffa i due decidono di far finta di nulla e partono per un catastrofico viaggio con amici e parenti.

Girl di Lukas Dhont con Victor Polster, Arieh Worthalter, è il film rivelazione dell’ultimo Festival di Cannes, la storia vera di un ragazzo/ragazza con passione per la danza classica, una riflessione sul corpo e un bellissimo film sull’adolescenza.

L’uomo che uccise Don Chisciotte di Terry Gilliam con Adam Driver, Jonathan Pryce, Stellan Skarsgård, Olga Kurylenko, Jordi Mollà. Il film più travagliato della storia del cinema vede finalmente la luce a 18 anni dal primo ciak e 29 dalla scrittura della sceneggiatura originale. In mezzo una lunga odissea di riprese interrotte, lutti, finanziamenti scomparsi e cambi di rotta narrativa,. Adesso è la storia di un giovane regista pubblicitario che torna sui luoghi in cui nacque la sua carriera e scopre un villaggio in attesa e un ciabattino che si crede davvero Don Chisciotte. Avrà la meglio la concretezza del giovane o la follia appassionata del vecchio? Come i suoi personaggi Gilliam smarrisce spesso la rotta, ma il suo epico combattere contro i mulini a vento merita una visita affettuosa.

Tutti in piedi di e con Franck Dubosc e con Alexandra Lamy, Elsa Zylberstein. La commedia francese sul “politically correct” ai suoi vertici di eleganza e divertimento. Al centro della storia Jocelyn, uomo d’affari scaltro quanto seduttivo che, per far colpo, su una bella ragazza, si finge disabile salvo scoprire che la sua possibile conquista ha una sorella bloccata sulla sedia a rotelle. Da quel momento per Jocelyn comincerà una vita parallela…ogni giorno in piedi e seduto.

Just Charlie diventa chi sei di Rebekah Fortune con Harry Gilby, Scot Williams, Karen Bryson. Altra storia di identità sessuale negata: l’adolescente Charlie è una promessa del football ma in verità è felice quando può vestirsi da donna e recuperare la sua vera dimensione femminile. Più difficile farlo capire al padre e ai vicini…

Mio figlio di Christian Carion con Guillaume Canet, Mélanie Laurent, Olivier de Benoist. Padre separato e troppo spesso assente, Julien scopre da un messaggio della sua ex-moglie che il figlio è misteriosamente scomparso. In preda ai sensi di colpa, l’uomo comincia una caccia testarda alla ricerca della verità e soprattutto di un figlio da riprendere, in tutti i sensi.

Escono anche: il film-documento Michelangelo: infinito diretto per Sky e Lucky Red da Emanuele Imbucci con un ritratto liberamente ispirato alla vita tempestosa del genio rinascimentale con Enrico Lo Verso e Ivano Marescotti; il thriller soprannaturale di Scott Speer Sei ancora qui con Bella Thorne ossessionata da oscure presenze (tra cui suo padre) che la riportano sul luogo di un efferato massacro; la saga giapponese a cartoon di Takahiro Imamura Ken il guerriero – La leggenda di Hokuto; il sofisticato La casa dei libri di Isabel Coixet su una intrepida libraia inglese alla fine degli anni ’50; e soprattutto le storie di vita vera di un pugno di migranti abbandonati nei cimiteri del mare raccolte da Alfredo Lo Piero in La libertà non deve morire in mare. Un monito civile e umano che molti dovrebbero ascoltare.