Redford navigatore solitario in mezzo all’oceano

CANNES – “Non ci sono dialoghi, non ci sono parole e neppure altri attori, solo io, il mare e una barca alla deriva. Una sfida così non si poteva rifiutare”. Robert Redford è al festival fuori concorso con un film che deve certamente molto al modello di Vita di Pi il film di Ang Lee premiatissimo agli Oscar, che viene in qualche modo rivisitato alla luce di Hemingway e del suo Il vecchio e il mare con un personaggio ancora più eroico ed esposto alla violenza della natura perché avanti negli anni. Si tratta di All is lost di J.C. Chandor. “Dei tanti talenti che accogliamo al Sundance, nessun regista mi aveva mai chiesto di fare l’attore per lui. E io non vedevo l’ora”, ha detto il popolare attore americano parlando di Chandor, classe 1973, che proprio al suo festival, due anni fa, presentò l’interessante Margin Call. “Ho cominciato come attore, non voglio perdere questa possibilità, fare il regista e il produttore è bello, ma anche pieno di responsabilità, è bello ogni tanto ritornare a recitare e spero di continuare”, ha detto l’applaudito Redford. Che in quasi due ore di film è solo, in mezzo al mare, spesso in tempesta, prima su una barca a vela e quindi a bordo di una zattera di salvataggio. Pronuncia sì e no tre battute a parte una lettera d’addio che affida a un barattolo gettato in mezzo ai flutti.