‘Rebel Moon – Parte 1’, nella “Galassia lontana lontana” di Zack Snyder

In cerca delle atmosfere del primo 'Star Wars', il nuovo film dal regista di 'Watchmen, dal 22 dicembre su Netflix, non trova un carattere personale


Dopo che la carriera di Zack Snyder si era arenata sulle sponde del DCU, con l’abbandono a Justice League e ai supereroi della Warner Bros., il regista di Watchmen ha trovato in Netflix un partner prezioso. Il successo di Army of the Dead (2021) e del suo prequel ha convinto la piattaforma streaming a fidarsi completamente di Snyder, a tal punto da scommettere sul piano del regista per un nuovo universo narrativo sci-fi sulle orme di Star Wars ma per un pubblico più adulto. Nasce così Rebel Moon, 166 milioni di dollari, due film già pronti (parte 1 e parte 2 del primo capitolo) e tutta la volontà di sbaragliare le carte per il genere, in pieno restauro mentre Marvel e Star Wars ricercano loro stessi e Dune e Avatar si impongono sui grandi schermi.

Con questo intento e ambizione, Rebel Moon cerca la formula perfetta e unisce tutto: anche quello che non ci sta. Due ore e quattordici minuti in cui si sommano all’infinito storia dell’action e della sci-fi, ma anche stili visivi alla Kurosawa o Leone, mischiando personaggi che appaiono doppelganger di altre, più note, figure. La ragazza di campagna dal passato misterioso è Luke Skywalker, mentre il gruppo di cui si circonda quando il suo pianeta natale viene invaso dall’Imperium, l’esercito di Kora, temibile dittatrice, richiama i Sette Samurai, ma senza l’arte di Kurasawa.

Rebel Moon: Part One: A Child of Fire è ambientato in un universo controllato dal governo corrotto di Motherworld. Il reggente assetato di potere Balisarius (Fra Free) e l’esercito dell’Imperium non fanno prigionieri nel loro malvagio dominio sulla galassia. Incontriamo per la prima volta la nostra eroina principale Kora (Sofia Boutella) in un pacifico insediamento sulla luna Veldt, dove avviene la coltivazione del grano. C’è qualcosa di diverso in Kora: la sua vera natura di guerriera viene rivelata quando il crudele ammiraglio Atticus Noble (Ed Skrein) e le sue forze dell’Imperium arrivano a Veldt per spogliare la sua piccola comunità agricola delle sue risorse e cancellare ogni segno della crescente insurrezione ribelle. Kora è in realtà un ex ufficiale di alto rango dell’Imperium ed è in cima alla lista dei ricercati a causa della sua storia personale con Balisarius.

Con l’aiuto del collega contadino Gunnar (Michiel Huisman), Kora intraprende una missione per radunare nobili guerrieri da tutta la galassia per difendere Veldt. In questo viaggio, Kora e Gunnar reclutano il contrabbandiere e pilota di astronave Kai (Charlie Hunnam), un feroce nobile che può legarsi con animali di nome Tarak (Staz Nair), l’ex generale dell’Imperium diventato combattente per la libertà Titus (Djimon Hounsou), l’assassino cyborg Nemesis (Doona Bae) e Darrian e Devra Bloodaxe (interpretati rispettivamente da Ray Fisher e Cleopatra Coleman), che sono i leader della ribellione contro il Motherworld. Oh, e c’è anche un cavaliere robot di nome Jimmy doppiato da Anthony Hopkins.

Rebel Moon non vibra e per quanto infinito sia lo spazio che lo ospita sembra soffocarci con idee che non gli appartengono, nonostante gli sforzi con cui Snyder cerchi di adattarle. C’è Alien e Star Trek, persino Harry Potter con il suo indimenticabile Ippogrifo. C’è tutto, tranne l’originalità. Un dettaglio fondamentale per una storia che, per una volta, è libera da ogni legame con franchise di appartenenza.

L’arte di Snyder è ancora una volta nella composizione a schermo di vere e proprie “splash page” da fumetto, che deflagrano lo schermo in momenti di grande epicità, obbligati assieme a raccontare e riassumere la storia, altrimenti priva della giusta profondità. Non mancano i rallenti, inconfondibile firma con cui Snyder ferma di continuo l’azione per esasperare il dettaglio, cercando nel fermo-immagine ciò che fatica a esprimersi in sceneggiatura. Più avvincente è la scenografia: Snyder combina set reali e CGI cercando sempre le chiave più bizzarra e imprevedibile per gli spazi principali. In questi casi Rebel Moon fa sfoggio del suo essere ibrido fantasy e sci-fi, regalando ambienti decisamente curiosi.

Rebel Moon non è completo, e solo la parte due, attesa in aprile, potrà dirci con certezza se l’ambizione di Snyder, e la fiducia di Netflix, possono smuovere i destini di questo universo narrativo. Lo streamer ha già annunciato numerosi progetti spin-off legati alla nuova saga originale, tra cui una serie animata, un videogioco e fumetti tie-in.

Alessandro Cavaggioni
16 Dicembre 2023

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