“Quest’anno l’Italia ha vinto l’Oscar – esordisce l’ad di Rai Cinema Paolo Del Brocco in occasione della presentazione del listino del prossimo semestre – significa che la Rai può fare un punto su quanto fatto finora. Rai Cinema esiste dal 2000 e dalla vecchia logica di prevendita dei diritti televisivi siamo passati a un vero sistema di partnerariato che ha funzionato da reale volano per l’industria. Nel biennio 2013 – 14 abbiamo contribuito a realizzare 100 film di cui 35 opere prime e seconde investendo circa 100 milioni di euro. Film che hanno conquistato premi prestigiosi, come il Leone d’oro di Sacro GRA a Venezia o i 7 David a Il capitale umano (tra cui quello per il miglior film). Ci teniamo a sottolineare con non co-produciamo solo titoli che vanno in distribuzione con 01. Abbiamo lavorato con Lucky Red, Microcinema, Istituto Luce – Cinecittà, BiM, Fandango, Bolero, Teodora, Officine Ubo. La nostra mission è anche quella di alimentare i distributori con titoli italiani. Cerchiamo di fare film per tutti i gusti e per ogni fascia di pubblico, con particolare attenzione anche ai giovani. Tra i più istituzionali di quest’anno avremo Il giovane favoloso di Mario Martone, con Elio Germano, su Giacomo Leopardi, e Torneranno i prati, di Ermanno Olmi, sulla Prima Guerra Mondiale. Nonostante i tagli la Rai ha capito che il cinema non poteva essere sacrificato, e anzi quest’anno il budget è in crescita, dato che abbiamo speso circa 60 milioni finora”. Il film di Martone, tra l’altro, potrebbe essere alla prossima Mostra del Cinema di Venezia.
Il listino è comunque molto vario e abbraccia veramente molti generi, con qualche sorpresa degna di nota. Fa parte del filone commedia Confusi e felici di Massimiliano Bruno, con Claudio Bisio psicanalista che scopre di dover perdere la vista entro pochi mesi. I suoi pazienti si opereranno allora per renderlo il più felice possibile. Anna Foglietta, che fa parte del cast, commenta: “E’ importante saper far ridere anche su vicende dolorose. Il percorso non cambia ma almeno il tono è più leggero. Il mio personaggio cerca di far riscoprire a Bisio l’amore”.
Più o meno sulle stesse coordinate si muove Fratelli unici di Alessio Maria Federici, con Raoul Bova e Luca Argentero, dove Bova perde la memoria e regredisce all’infanzia, un po’ come Harrison Ford in A proposito di Henry. Scusate se esisto, ancora con Bova e Paola Cortellesi, affronta il problema del mercato del lavoro, soprattutto in Italia, soprattutto quando si è donne. La regia è di Riccardo Milani. Sempre sul versante commedia da segnalare Si accettano miracoli, con e di Alessandro Siani, e il nuovo film, ancora senza titolo, di Paolo Genovese. Un grande ritorno della risata è rappresentato da Scemo & + Scemo 2, sequel del grande successo anni ’90 con Jim Carrey e Jeff Daniels, per la regia dei sempre scorrettissimi fratelli Farrelly. Sentimentale e familiare Ogni maledetto Natale, film collettivo di Giacomo Ciarrapico, Maria Torre e Luca Vendruscolo, con Corrado Guzzanti, Valerio Mastandrea, Laura Morante e Marco Giallini, destinato al periodo delle vacanze invernali.
Toni drammatici invece per I nostri ragazzi di Ivano De Matteo, con Alessandro Gassman e Giovanna Mezzogiorno, Fathers and Daughters del sempre più internazionale Gabriele Muccino (con Amanda Seyfred e Russell Crowe), Un ragazzo d’oro di Pupi Avati, con Riccardo Scamarcio e Sharon Stone, The Search di Michèl Hazanavicius, visto a Cannes, Mia madre di Nanni Moretti, che narra il triste distacco dalla genitrice da poco scomparsa. Dopo il successo di Quasi Amici Omar Sy lavora di nuovo con Olivier Nakache e Eric Toledano, accompagnato da Charlotte Gainsbourg in Samba. Tale of the Tales di Matteo Garrone è invece la trasposizione della celebre raccolta di racconti popolari napoletani.
Spazio anche ai piccoli con il ritorno delle Winx di Iginio Straffi, nel cartoon Il mistero degli abissi, e soprattutto con l’imprevisto exploit di Gabriele Salvatores nel cinema di super-eroi, con Il ragazzo invisibile, il cui materiale mostrato colpisce davvero in quanto a taglio registico ed effetti speciali, che hanno poco da invidiare ai recenti blockbuster americani a tema. “Sono contento – dice il regista – perché una bambina che ne ha visto un pezzo in anteprima mi ha detto: è reale ma anche magico. E’ esattamente quello che volevo: tutti nella vita abbiamo desiderato diventare invisibili, oppure ci siamo sentiti invisibili contro il nostro volere. Tutti abbiamo un superpotere ma magari non lo riconosciamo e non siamo in grado di controllarlo. E’ un film sperimentale, a suo modo, il che è sempre più stimolante di ciò che si conosce già”.
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