‘(R)esisti’, docufilm: GoPro su infermiera e paziente

'(R)esisti', docufilm: GoPro su infermiera e paziente


Per 50 giorni, Davide Bongiovanni, visual designer valdostano, ha sentito la necessità di raccontare il virus e si è personalmente “immerso” nell’ambizioso progetto di girare un docufilm – (R)esisti – sull’emergenza Coronavirus in Valle d’Aosta, come riportato dall’ANSA.

“Tutto è nato una notte di metà marzo quando il dramma del COVID era nel pieno della sua furia. Nel letto, in attesa di prendere sonno, ha preso corpo l’idea. Due giorni dopo avevo già l’autorizzazione della Protezione Civile per muovermi e fare le riprese, mentre tutti gli altri erano barricati in casa”. Il 20 marzo, Bongiovanni ha iniziato a girare, dapprima documentando la città deserta. “Sembrava unoscenario apocalittico – spiega – con le strade vuote”.

La parte sanitaria è stata la più difficile e delicata, tra difficoltà logistiche, tecniche, emotive e, e con la paura di essere contagiato: “Ottenuti i permessi dall’Usl ho iniziato a girare all’interno dell’ospedale ‘Parini’ di Aosta. Il personale mi ha sempre tenuto in sicurezza, mi vestivano con tutti i DPI. Ho ripreso scene ‘pesanti’, a partire dalla porta del reparto COVID, completamente bianca di cloro, da cui passavano medici e infermieri distrutti dopo il turno di lavoro. Ricordo l’odore pungente del disinfettante che bruciava nel naso”.

Per raccontare quanto avveniva nel reparto di rianimazione e nel reparto COVID 1 (per pazienti ad alta intensità) ha montato una GoPro sul petto di un’infermiera. “Si vedono le sue mani, il continuo cambio di guanti, i pazienti sofferenti”. Alla fine della giornata la telecamera veniva lavata abbondamente con il cloro “e poi per 48 ore la lasciavo in quarantena”. La stessa GoPro è stata anche collocata all’interno di un casco Cpap, indossato da un paziente, per provare a testimoniare le sue sensazioni. “Nei reparti ‘puliti’ invece ho usato la mia videocamera, tenendomi sempre a distanza di sicurezza”.

I momenti più difficili sono stati “Le interviste al personale sanitario, le lacrime e il dolore, ma anche le parole del necroforo che ha trattato tutti i morti prima di metterli nel sacco, alcuni addirittura con le flebo ancora attaccate al braccio”.

“Non ho mai fatto nulla a cuor leggero, sono sempre stato attento a quello che facevo. Si, ho avuto paura. A casa ho un bambino piccolo e i miei genitori sono anziani. Mia moglie all’inizio era spaventata, poi ha visto che ero protetto”.

“Quando ho sbobinato le immagini della rianimazione ho vacillato, troppo dolore. È stato un attimo, poi è passato”.

autore
08 Maggio 2020

Coronavirus

Coronavirus

George Miller positivo al Covid: riprese bloccate per ‘Furiosa’

Le riprese di Furiosa sono state interrotte dopo che il regista George Miller è risultato positivo al Covid. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, al momento Miller si trova in isolamento nella sua casa a Sydney, in Australia. I lavori non riprenderanno prima del 15 agosto

Coronavirus

ANEC: “Finalmente liberi dalle mascherine!”

Il decreto legge pubblicato il 16 giugno conferma il venir meno dell’obbligo di indossare la mascherina nei cinema e nei teatri. “Finalmente si torna a fruire lo spettacolo del grande schermo in libertà e sicurezza” è il commento a caldo di Mario Lorini, presidente ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema)

Coronavirus

Lonigro: “proroga dell’obbligo di mascherine penalizzante oltremodo”

“L’Unione Editori e Distributori Cinematografici Anica ritiene molto grave la decisione del Governo di prorogare l’obbligo dell’uso di mascherine FFP2 nella sale cinematografiche italiane fino al 15 giugno”: è ciò che si legge nella dichiarazione del presidente dell’Unione Editori e Distributori Anica Luigi Lonigro

Coronavirus

ANEC: “Inaccettabile l’obbligo delle FFP2 al cinema fino al 15 giugno”

L’ANEC, l’Associazione Nazionale Esercenti Cinema, in una nota prende posizione sulle anticipazioni che trapelano sulle misure che saranno varate nel pomeriggio


Ultimi aggiornamenti