Quinzaine senza italiani. Ma spunta Delbono

Nessun italiano nella Quinzaine des Réalisateurs di quest’anno. Ma l’attore ligure Pippo Delbono è protagonista del film francese Henri di Yolande Moreau che chiude la sezione parallela e indipendente del Festival di Cannes. In programma 21 lungometraggi, che comprendono 16 prime mondiali, 9 cortometraggi e 7 opere prime.

Ad aprire il 16 maggio sarà il regista israeliano Ari Folman, che presenta The Congress, un film basato su un mix di animazione e live action che prende le mosse dal libro di Stanislaw Lem, The Futurological Congress; torna il franco-israeliano Raphael Nadjari con Above the Hill dopo 14 anni di assenza. Tra i titoli più attesi c’è poi quello di Alejandro Jodorowsky, La danza de la realidad, lungometraggio autobiografico sulla sua infanzia a Tocopilla, in Cile. Su Jodorowsky invece Frank Pavich presenterà il documentario Jodorowsky’s Dune, che racconta il progetto mai realizzato per Dune. Tra i vari film spiccano anche l’inglese The Selfish Giant, opera diretta da Clio Barnard, ispirata a Oscar Wilde; Magic Magic, il nuovo film del regista cileno Sebastián Silva; Tip Top, di Serge Bozon, con Isabelle Huppert; Blue Ruin, thriller firmato da Jeremy Saulnier e il documentario autobiografico di Marcel Ophüls, Un voyageur.
Già annunciata qualche giorno fa la Carrosse d’Or, riconoscimento alla carriera, alla regista Jane Campion. Il prestigioso premio le sarà consegnato nella serata d’apertura al Théâtre Croisette.

Per quanto riguarda la presenza di Delbono a Cannes, nel film di Yolande Moreau è un uomo che ha perso la moglie e che ha una strana passione per piccioni. Beve una birra e tutto sembra proseguire finché non conosce una donna particolare, una malata di mente che per lui diventerà come un grido di libertà. Inoltre l’attore ligure ha una partecipazione speciale anche in un film del concorso, quello di Valeria Bruni Tedeschi, Un château en Italie, dove interpreta il ruolo di un prete e celebra un funerale.