Quella lettera ai ‘responsabili dell’Europa’


Li trovarono morti assiderati e abbracciati nel vano del carrello di un aereo appena atterrato a Bruxelles e proveniente dalla Guinea. Nell’agosto 1999 Yaguine e Fodè, due ragazzi di 15 e 14 anni, volevano lasciare la loro terra per andare a studiare in Europa. Con sè avevano una lettera: “Signori membri e responsabili dell’Europa è alla vostra solidarietà e alla vostra gentilezza che noi gridiamo aiuto per l’Africa. Aiutateci, soffriamo enormemente in Africa. Aiutateci, abbiamo dei problemi e i bambini non hanno diritti… noi africani, e soprattutto non bambini e giovani africani, vi chiediamo di fare una grande organizzazione utile per l’Africa”.

 

Questa storia vera, insieme a una storia inventata, è ora narrata da Il sole dentro, un film di Paolo Bianchini, in sala dal 15 novembre con Medusa e interpretato da Angela Finocchiaro, Giobbe Covatta, Francesco Salvi e Diego Bianchi. Ci sono anche, nel ruolo di se stessi, il padre di Yaguine e la madre di Fodè che il regista, dal 2002 ambasciatore Unicef, ha incontrato proprio in Guinea. E’ allora che Bianchini decide di dare vita a una fondazione che prende il nome dei due ragazzi africani e tra i suoi primi obiettivi vi sono la realizzazione di un film che ricordi, innanzitutto ai giovani, quella tragica vicenda, e alcuni interventi a sostegno del sistema scolastico guineano, come chiedeva quella lettera.

 

Il sole dentro, prodotto da Alveare Cinema in collaborazione con Rai Cinema, alterna il terribile viaggio della speranza di Yaguine e Fodè, con un altro viaggio contrario, dall’Italia alla Guinea, di altri due coetanei. L’africano Thabo e l’italiano Rocco sono infatti due calciatori in erba, attorno ai quali ruota un fiorente mercato che non si fa problema di scaricare i campioni del domani, quando non servono più. Thabo e Rocco, in compagnia dell’inseparabile pallone, attraversano l’Africa a piedi per raggiungere il paese natale di Thabo. Percorrono in senso opposto uno dei ‘sentieri delle scarpe’ tracciati da migliaia di migranti in fuga da carestie e guerre, vivendo difficoltà ma anche esperienze straordinarie.
“Un film in controtendenza in un tempo dominato dal modello vincente dei primi della classe, che cancella tutti gli altri che vengono dopo”, afferma il regista, che in passato ha diretto film di genere con lo pseudonimo Paul Maxwell, e poi tanta pubblicità e tv movie.
Il film, che già ha goduto tempo fa di un’anteprima ufficiale alla Camera presente il ministro per la Cooperazione internazionale Andrea Riccardi, è stato presentato a Roma con il saluto di monsignor Vincenzo Paglia, testimonial gli ex calciatori Gianni Rivera e Giancarlo De Sisti,.

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07 Novembre 2012

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