Daniel Craig è l’alter ego di William S. Burroughs per Luca Guadagnino, dietro la macchina da presa dell’adattamento di Queer, opera letteraria dell’autore della Controcultura. Così s’apprende da un’esclusiva di “Variety”.
Con l’interprete di James Bond, sul set anche Drew Starkey, nel ruolo di un giovane uomo di cui il protagonista s’infatua follemente. Queer segna il ruolo cinematografico più importante fino ad oggi per l’attore star di Outer Banks, 29 anni.
Le riprese del film, indipendente e coraggiosamente ambizioso, iniziano questo mese negli Studi di Cinecittà: la storia è interamente ambientata a Città del Messico, capitale messicana ricostruita interamente negli studi romani.
Scritto tra il 1951 e il 1953 ma pubblicato solo nel 1985, Queer è il secondo romanzo di Burroughs dopo Junkie. Ambientato nella decadente capitale messicana negli Anni ’40, è la storia semi-autobiografica di Lee, fuggito da un arresto per droga a New Orleans. A Città del Messico, Lee si aggira per i club e i bar della città popolati da studenti universitari americani espatriati, soldati congedati e altri personaggi ai margini della società. S’infatua di un militare della Marina americana in congedo, Allerton, un tossicodipendente, che, sebbene indifferente alle sue avances, alla fine cede, ma solo quanto basta per rendere i desideri sessuali di Lee ancora più un’ossessione. Infine, intraprendono un viaggio in Sud America alla ricerca di una droga nota come “Yage”, che secondo Lee lo renderà un sensitivo. I monologhi interiori di Queer, pieni di black humor autoironico, sono considerati precursori delle fantasie comico-grottesche di The Naked Lunch, il romanzo considerato il capolavoro di Burroughs, adattato per il grande schermo da David Cronenberg.
Lorenzo Mieli con la società italiana The Apartment, proprietà di Fremantle – la piattaforma dietro Bones and All di Guadagnino e l’imminente Priscilla di Sofia Coppola – è la principale produttrice di Queer in tandem con la Frenesy Film di Guadagnino; a bordo anche Fremantle North America.
Il drammaturgo americano Justin Kuritzkes, che ha scritto anche la prossima commedia di Guadagnino, Challengers, con Zendaya, Josh O’Connor e Mike Fast, ha adattato il romanzo di Burroughs per il grande schermo, continuando così la sua collaborazione con il regista italiano.
E in continuità con Challengers anche la collaborazione dello stilista britannico Jonathan Anderson, che ha sconvolto il mondo della moda con le sue creazioni per Loewe e la sua firma sovversiva JW Anderson: “È uno dei miei libri preferiti in assoluto. E il film ha tutto: il Messico, un sacco di droghe e Daniel Craig”, ha recentemente dichiarato Anderson a “The Guardian”.
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