Quattro italiani in barca, con i pirati


Dopo i successi di Ci sta un francese, un inglese e un napoletano e La valigia sul letto, il regista partenopeo Eduardo Tartaglia torna dietro la macchina da presa per il suo nuovo film, Sono un pirata, sono un signore. In uscita nelle sale il 18 aprile – prodotto da Eduardo Senior e Alessandro Tartaglia per Mitar Group e distribuito da Ai Entertainment in 70 copie – il film è la storia di quattro italiani, che, per ragioni diverse, si ritrovano assieme casualmente a bordo di una barca al largo delle coste dell’Africa, vittime di un rapimento da parte di moderni pirati.

“L’idea di un film che raccontasse una disavventura del genere mi era venuta in mente già qualche anno fa quando le notizie di rapimenti non erano ancora, purtroppo, così frequenti e quasi all’ordine del giorno come lo sono ora”, racconta il regista. “L’ispirazione arrivò guardando un’intervista in un canale televisivo regionale durante la quale un giornalista continuava a tempestare di domande una coppia di anziani genitori che, in quelle ore, erano in attesa di notizie sul loro figlio, marittimo della penisola sorrentina, rapito proprio da una banda di pirati nelle acque africane. Subito provai una forte emozione e una sincera partecipazione verso quel dramma, ma, al tempo stesso, non riuscivo a trattenere le risate per quelle domande su temi come ‘equilibri internazionali’, ‘principio di autodeterminazione dei popoli’ e ‘questioni di diritto della navigazione’ che suonavano così improbabili e fuori luogo fatte a persone il cui unico pensiero era quello di rivedere sano e salvo a casa il proprio figlio”.

Con questa commedia Tartaglia ha provato a ricreare nello spettatore quelle stesse emozioni che lui provò allora, “un affetto immediato per i protagonisti della vicenda e un benevolo e sincero divertimento per le loro vicissitudini”, continua il regista.
Il film, girato a fine 2012 a Cuba, è una produzione low budget, costata poco più di un milione di euro. “In un momento di crisi del cinema italiano abbiamo voluto dimostrare la capacità di realizzare un buon prodotto anche a costi contenuti. Non sono più pensabili, in questo momento, le grandi produzioni che il nostro cinema poteva permettersi fino a cinque o sei anni fa”.

Nel cast assieme allo stesso Tartaglia, un marittimo napoletano imbarcato su una nave mercantile, c’è Maurizio Mattioli nel ruolo del cognato di uno dei sequestrati. Gli altri tre “rapiti” sono: Veronica Mazza, parrucchiera napoletana al seguito di una ricca signora con il compito di curarne il look durante la sua crociera; Francesco Pannofino e Giorgia Surina, nel ruolo di due biologi marini dell’Università di Milano impegnati in un progetto di ricerca.
“Volevamo una storia fatta di personaggi autentici, non costruiti. Una storia che parlasse di persone che possono essere quelle della porta accanto – spiega Giorgia Surina – Raccontare un’esperienza tragica come un rapimento, ma in modo divertente”. “Questa è un’opera collettiva, di tutti” aggiunge il regista. “E nel girare le scene ci siamo trovati sempre tutti d’accordo, un aspetto importante che fa bene al lavoro – sottolinea Mattioli – Star bene ha influito sulla riuscita di questo film”.

autore
17 Aprile 2013

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