“Le storie di famiglia mi hanno sempre affascinato. Le peripezie di fratelli, sorelle, cugini, nipoti, che litigano, partono, si dividono, si odiano, si fanno del bene, si fanno del male, hanno sempre avuto su di me l’effetto dei grandi romanzi di avventura”. Questo il punto d’avvio dell’opera prima di Augusto Fornari (tra i fondatori del gruppo I Picari) La casa di famiglia, in uscita con Vision Distribution su 280 schermi dal 16 novembre. La commedia ruota attorno alle relazioni tra tre fratelli e una sorella e un anziano padre, prendendo spunto da un testo teatrale. Ma mentre la pièce di Andrea Maia, andata in scena per due stagioni consecutive, si concentrava sulla lite tra i fratelli per decidere se vendere la villa del genitore, il film parte proprio dalla fine. I quattro infatti hanno appena firmato il rogito cedendo la proprietà allo squallido amico d’infanzia palazzinaro Zaffarano detto il Bavosa: a insistere per concludere l’affare è stato soprattutto Alex (Lino Guanciale) sommerso di debiti e irresponsabile, mentre il più contrario è Giacinto (Libero De Rienzo), il fratello di successo, razionale ma piuttosto arido. Stretti in mezzo Fanny (Matilde Gioli), disperata da quando il marito l’ha lasciata per una ragazza più giovane (!) e Oreste (Stefano Fresi), musicista squattrinato ma di talento con due gemelli a carico. E mentre la casa è già stata svuotata dai mobili e dai cimeli di famiglia, il padre, in coma da cinque anni e sempre sul punto di morire, si risveglia in perfetta forma e non vede l’ora di tornare nelle “antiche stanze”.
Prodotto da Fulvio e Federica Lucisano, il film ha una morale semplice e condivisibile: che cioè ci si debba attaccare alle persone ma non alle cose. “Abbiamo utilizzato la commedia – dice ancora il regista – perché ci sembra il genere più adatto a mettere in luce con la dovuta leggerezza il ‘meccanismo’ ma soprattutto la sostanza d’amore che pervade i rapporti familiari e, in definitiva, ogni rapporto umano. Poiché ogni atto compiuto, anche quello che sembra il più sconsiderato, è sempre un atto d’amore”.
Dice Lino Guanciale, che ha in un uscita anche Arrivano i prof. di Ivan Silvestrini : “È vero, quando si tratta di divisioni, di soldi, le famiglie tendono a scoppiare, ma il tutto viene qui trattato in modo delicato, malinconico e sdrammatizzante”. Per Matilde Gioli – che vedremo in Ricchi di fantasia di Francesco Micciché accanto a Sergio Castellitto e Sabrina Ferilli oltre che in Achtung Baby di Andrea Tagliaferri, prodotto da Matteo Garrone – “In un momento storico come questo avvelenato dai social e in un mondo che non ti ascolta, l’unica che ti coccola resta la famiglia, un nucleo dove puoi sbagliare ed essere perdonato”.
Dello stesso parere Stefano Fresi, che tra i progetti vanta, insieme a Paola Cortellesi, La befana vien di notte di Michele Soavi: “La mia famiglia d’origine funziona alla perfezione, c’era grande unione e accordo. Anche secondo me, c’è sempre bisogno di famiglia, specie nei momenti neri”.
Nel cast anche Nicoletta Romanoff nel ruolo di una scollacciata badante russa, Michele Venitucci in quelli del marito traditore della Gioli e Toni Fornari, il fratello del regista, in quelli dell’untuoso Zaffarana.
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