A pochi mesi dal rilascio della saga nel formato Blu-Ray HD, l’epopea di Guerre Stellari torna in sala, adattandosi ai tempi – queste almeno le intenzioni – con una conversione in 3D. George Lucas non è nuovo a questo genere di operazioni. Già nel 1997, in occasione del ventennale, propose una riedizione della trilogia ‘originale’ (quella che iniziava dall’Episodio IV, Una nuova speranza), ripulita dai segni del tempo e arricchita da scene aggiunte e rielaborate in digitale. Una seconda versione arrivò nel 2006, direttamente in DVD, ulteriormente ritoccata e modificata alla luce di quanto visto nei capitoli della nuova trilogia, che si situava cronologicamente prima della precedente.
Ora si riparte, ma dall’episodio I, La minaccia fantasma, uscito per la prima volta nel 1999. La versione stereoscopica sarà nei cinema dal 10 febbraio. Gli altri cinque capitoli seguiranno, uno per anno, sempre nel medesimo periodo. I film li conosciamo e questa nuova versione non farà cambiare idea né a chi li amava né a chi li detestava. Chiariamolo subito: il 3D c’è, ma è come se non ci fosse. L’effetto, ovviamente creato in postproduzione, è appena percettibile e ha tutta l’aria di una scusa per rimettere in piedi la baracca e spremere ancora un po’, grazie anche al sovrapprezzo del biglietto, una serie che dal punto di vista commerciale ha già dato tanto. I fan accaniti abboccheranno, e anche giustamente. Qualcuno coglierà l’occasione per far conoscere i personaggi e le situazioni che lo hanno emozionato ai propri bimbi, e questo è bello. Quindi stare troppo a criticare è inutile.
D’altro canto, la tendenza è questa: abbiamo già visto ‘rinascere’ in veste tridimensionale il disneyano Il Re Leone, con risultati decisamente migliori – con i cartoon il processo è tecnicamente più facile – e anche con ottimi riscontri al botteghino, e presto toccherà anche al capolavoro di James Cameron, Titanic. Siamo curiosi di vedere cosa saprà combinare in sede di conversione colui che il 3D lo ha a tutti gli effetti rilanciato, con Avatar.
Piuttosto, c’è da sottolineare che Star Wars invecchia in fretta, specie gli episodi più recenti, dove domina la computer graphic. Il tempo dimostra che gli effetti di questo tipo ci mettono meno a risultare ‘fasulli’ di animatroni e pupazzi di cartapesta, che dalla loro hanno il vantaggio della ‘tangibilità’, mentre le creature generate dal PC nel ’99 ora sembrano uscite da un vecchio modello di Playstation. Magari quando rivedremo in stereoscopia gli episodi più vecchiotti, quelli della trilogia ‘classica’, questa sensazione sarà meno marcata. Altra osservazione: messi in ordine cronologico, i vari capitoli ci perderanno anche a livello di trama, venendo a mancare molti dei colpi di scena – ‘Sono io tuo padre’ e compagnia bella – che si basavano proprio sull’ignoranza degli antefatti da parte dello spettatore. La riflessione, più che di tipo artistico, è sul valore commerciale dell’operazione. I bimbi di oggi si ritroveranno a vedere film con effetti speciali datati, un 3D scadente e una trama che non offre sorprese. Gli piaceranno comunque?
Di buono, in Episodio I, restano le belle ambientazioni – si vedano le scene girate alla Reggia di Caserta – e un duello finale a tre spade (laser) coreografato come un balletto classico. Il resto ce lo dirà il Box Office.
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