Alla Galleria d’Arte Moderna di Roma dal 24 marzo al 30 ottobre la mostra “Roma anni Trenta. La Galleria d’Arte Moderna e le Quadriennali d’Arte 1931 – 1935 – 1939” realizzata in collaborazione con Istituto Luce-Cinecittà e Fondazione La Quadriennale di Roma a cura della Galleria d’Arte Moderna. Dedicata alle opere acquistate dal Governatorato di Roma nelle Quadriennali, importanti manifestazioni espositive destinate a rappresentare e accentrare le forze più rappresentative dell’arte italiana in un’unica grande esposizione. Le prime tre edizioni (nel 1931, 1935 e 1939) coincisero con il momento di grande attenzione che il regime riservò al lavoro degli artisti e alla funzione dell’arte come affermazione del primato italiano di civiltà e supremazia.
Le circa 120 opere selezionate nel patrimonio della raccolta capitolina presentano un quadro il più possibile fedele al carattere delle prime Quadriennali e, con esse, delle tendenze presenti nell’arte italiana degli anni Trenta. Nel percorso della mostra, accanto alle opere sono di fondamentale importanza i documenti storici e le immagini provenienti dalla Fondazione La Quadriennale di Roma e dall’Istituto Luce-Cinecittà. Cataloghi, rassegne stampa, lettere e documenti, insieme a filmati originali e ad una videoinstallazione di Roland Sejko (Luce Cinecittà) realizzata per questa occasione offrono al pubblico ulteriori chiavi di lettura di un periodo estremamente ricco e complesso in cui anche le trasformazioni urbanistiche e l’architettura svolsero una fondamentale funzione di educazione e di indirizzo al consenso. L’allestimento delle opere non rispetta una sequenza cronologica ma individua temi significativi come quelli che di fatto emergevano dalle manifestazioni: i grandi maestri e le nuove generazioni; i futuristi; gli italiani a Parigi, la mostra postuma di Scipione, il tonalismo e la scuola romana, la grande scultura, il novecento e le scuole regionali. Accanto ai capolavori già noti della collezione vengono presentate, secondo il principio di rotazione che guida la programmazione della Galleria d’Arte Moderna, opere finora mai esposte. Accanto a Felice Casorati, Mario Sironi, Felice Carena, Scipione, Mario Mafai, Emanuele Cavalli, Giuseppe Capogrossi, ma anche, Renato Guttuso, Enrico Prampolini, Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Gino Severini – per citare alcuni dei protagonisti della cultura figurativa degli anni Trenta, presenti nella collezione con opere ritenute capisaldi dell’arte italiana del Novecento e già note al pubblico romano – figurano dipinti finora mai esposti come Tribunale tigrino di Domenico Belli, autore della generazione futurista presente alla III Quadriennale del 1939, o nella sezione del Novecento, gli encausti di Salietti o Le spose dei Marinai di Massimo Campigli, manifesto della sua originale poetica presentato alla II Quadriennale del 1935. Per la scultura i capolavori di Arturo Martini, Il pastore e di Marino Marini La bagnante, entrambi primi premi alle manifestazioni del 1931 e del 1935. Lungo tutto il periodo della mostra, inoltre, saranno proposti focus su opere particolarmente significative della raccolta.
Un programma di visite guidate e di incontri su argomenti legati alla vita culturale degli anni Trenta a Roma accompagna la mostra nei primi mesi per riprendere dopo l’estate con successive iniziative. La conclusione della mostra coinciderà con l’apertura della 16a Quadriennale d’arte al Palazzo delle Esposizioni da ottobre 2016 a gennaio 2017, in un ideale passaggio di testimone tra passato e presente.
Hanno curato la mostra per la Galleria d’Arte Moderna: Arianna Angelelli, Maria Catalano, Federica Pirani, Gloria Raimondi; per la Fondazione La Quadriennale: Assunta Porciani, Alessandro Sandorfi; per l’Istituto Luce-Cinecittà: Maria Gabriella Macchiarulo, Roland Sejko
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