Pupi Avati ha terminato le riprese de Il signor Diavolo, tratto dal suo ultimo romanzo omonimo edito da Guanda e forse in sala a gennaio 2019. Il film, scritto insieme al fratello Antonio e al figlio Tommaso e prodotto da DueA e Rai Cinema, rappresenta un ritorno al romanzo gotico e a quel La casa delle finestre che ridono (1976) che è rimasto dentro il suo cuore. Il signor Diavolo, girato principalmente a Rovigo, ha nel cast, tra gli altri, Gianni Cavina, Alessandro Haber, Lino Capolicchio e Massimo Bonetti.
Siamo negli anni Cinquanta e il pubblico ministero Furio Momentè sta raggiungendo Venezia da Roma, inviato dal tribunale per un processo delicato. Un ragazzino di quattordici anni ha ucciso un coetaneo, e la Curia romana vuole vederci chiaro, perché nel drammatico caso è implicato un convento di suore e si mormora di visioni demoniache. “Alla mia età avevo voglia di tornare al cinema con cui ho cominciato a misurarmi da bambino, a quelle cose che mi spaventavano quando credevo ci fosse il male assoluto, in quell’atmosfera pre-conciliare dell’Italia anni Cinquanta dove i bambini erano immersi tra paura e sacralità – spiega Avati all’Ansa – Rievoco quel mondo contadino arcaico degli anni Cinquanta che si sentiva come punito dalla grande alluvione del Polesine”.
Il regista australiano, è noto per il suo debutto nel lungometraggio con il musical 'The Greatest Showman'
Recente la scoperta delle origini della madre, Rosa Nespeca, che avrebbe trascorso la sua giovinezza nel Piceno. In corso i tentativi di invitare Zemeckis nelle Marche
L’iniziativa è organizzata dall’associazione culturale Made in Italy presso il multisala Votiv Kino insieme alla casa di distribuzione austriaca Filmladen e l’Istituto Italiano di Cultura di Vienna, con il contributo del Ministero della Cultura
Nessuna spiegazione ufficiale è stata fornita per l'assenza del celebre cineasta alla proiezione di gala organizzata dall'American Film Institute