PUNTI DI VISTA


Un solo film in concorso, ma importante e forte come L’ora di religione di Marco Bellocchio e interpretato da un Sergio Castellitto da palmarès. Due alla QuinzaineAngela di Roberta Torre e L’imbalsamatore di Matteo Garrone – che la selezionatrice della sezione, Marie-Pierre Macia, definisce “magnifici” e che spera trovino a Cannes “la visibilità internazionale che meritano”.
Due alla Semaine: Dazeroadieci di Ligabue e Respiro di Emanuele Crialese, con Valeria Golino unica attrice in un cast di pescatori di Lampedusa. E’ “una sorpresa il giovane cinema italiano”, che affronta tutte le tematiche possibili con vitalità e onde positive, come osserva la délégué général della sezione Claire Clouzot.
E inoltre, un corto realizzato grazie al Ministero e a Studio Universal, Figlio di penna di Francesco Amato (Semaine). Tre coproduzioni tra cui il nuovo film di Amos Gitai Kedma (Bim). Due documentari radicati nella tradizione politica del nostro cinema, Carlo Giuliani, ragazzo di Francesca Comencini e Bella ciao di Freccero-Giusti-Torelli, il montaggio di immagini del G8 che la Rai non volle mandare in onda e che ora la Francia percorsa da venti di destra promuove alla dignità di film. Infine, a sorpresa, Sei come sei che nasce dal concorso Cinecittà Digital e sarà nelle nostre sale il 10 maggio e il 21 sulla Croisette, come ricorda Felice Laudadio.
Il Posto Certo, non è chiaro lo stato di salute del cinema italiano. Di cui dubita l’avvocato Massaro (presidente Anica) che avrebbe voluto qualche italiano in più e che esprime preoccupazione. Di cui sono convinti l’Ice, che ha stanziato 2,4 milioni di euro proprio per la promozione del nostro cinema e che sarà per la prima volta coinvolto nello spazio Focus Italy al Marché insieme ad Anica e Italia Cinema, con Michele Lo Foco al posto di Luciana Castellina dimissionaria.
Qualcuno nota assenze significative, da Senso 45, che Brass dava per già selezionato, ai nuovi film di D’Alatri, Cristina Comencini, Emidio Greco.
Rossana Rummo, per il Ministero, si rallegra della presenza di due restauri: Il posto di Ermanno Olmi e La signora senza camelie di Antonioni. E ci sarà anche Nanni Moretti, Palma d’oro l’anno scorso, stavolta con le sue lezioni di cinema. Unico vero buco nero, e lo ricorda Marco Bellocchio: stavolta nessun giurato italiano.

autore
24 Aprile 2002

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