Sarà lungo, complice il “ponte” del 17 marzo, festa dell’unità nazionale, e anche ricco di polemiche il prossimo weekend in sala. Almeno due dei film in uscita tra il 16 e il 18, infatti, secondo nutriti gruppi di convinti oppositori, “non s’avevano da fare”.
Parliamo, in primis, di Amici miei – come tutto ebbe inizio, il prequel del classico monicelliano a opera di Neri Parenti, interpretato da Christian De Sica, Michele Placido, Paolo Hendel, Giorgio Panariello e Massimo Ghini, contro cui si è schierato il popolo della rete, al punto da creare un gruppo su facebook per boicottare il film, considerato una manovra commerciale irrispettosa del ‘mito’. Si tratta in verità di tutt’altra storia che, spostando l’azione al 1400 – laddove gli Amici miei “classici” erano ambientati nell’epoca moderna – non tocca minimamente il complesso originario, proponendo personaggi totalmente diversi, e tentando di mantenere intatto lo spirito ‘zingaresco’ dell’originale.
Il secondo film “maledetto” è invece Dylan Dog di Kevin Munroe, produzione USA ispirata agli italianissimi fumetti dell’Indagatore dell’Incubo editi da Sergio Bonelli. Un vero culto qui da noi, che la traduzione cinematografica ‘yankee’ è “costretta” a modificare, per motivi di budget, tagliando fuori elementi cardine degli albi, primi fra tutti la spalla comica Groucho e l’ambientazione londinese (spostata in Louisiana), scatenando così le ire pregiudiziali degli appassionati. Curiosamente, la soluzione adottata dal regista – in realtà un attento lettore del comic nell’edizione statunitense – è simile a quella adottata da Neri Parenti per il suo film. Le gesta dell’eroe sono infatti spostate in un altro arco temporale, come se si trattasse di un ‘sequel’ rispetto alle storie dei fumetti, con la promessa che, se arriveranno gli incassi giusti, ci si dedicherà a raccontare il “vero” Dylan degli anni passati.
Tra le altre uscite, la commedia nostrana Nessuno mi può giudicare di Massimiliano Bruno, con Raoul Bova e Paola Cortellesi, il cartoon in 3D Gnomeo e Giulietta, prodotto dalla popstar Elton John, il danzereccio StreetDance 3D di Dania Pasquini, il dramma familiare Beyond di Pernilla August, interpretato dalla Noomi Rapace della trilogia Millennium.
Menzione a parte la meritano Tournée di Mathieu Amalric, sguardo francese e autoriale sul mondo del burlesque (in contrapposizione al recente musical americano, tutto lustrini, interpretato da Cher e Christina Aguilera), che ha vinto il premio per la regia all’ultima festival di Cannes, e infine, non certo in termini d’importanza, Sorelle Mai, film a episodi realizzato “in casa”, nel suo laboratorio di Bobbio, da Marco Bellocchio, con Alba Rohrwacher e…i familiari del regista, che si sono volentieri prestati all’operazione.
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