VENEZIA – Un elogio della follia arriva dalla Danimarca alla Settimana della critica grazie a Marie Grahtø (classe 1984), autrice di cortometraggi apprezzati nei festival internazionali e qui al suo esordio con Psychosia, in parte ispirato alla sua vicenda personale. Un film interamente al femminile in cui Trine Dyrholm (tra i tanti ruoli, la Nico di Susanna Nicchiarelli) è una psichiatra che accoglie nella sua struttura la giovane collega Viktoria (Victoria Carmen Sonne), ricercatrice specializzata nel campo del suicidio. La donna, fredda e compressa, sempre chiusa in un completo nero con una camicetta di seta stretta attorno al collo, si muove nel grande e geometrico ospedale in cui è “facile perdersi”, come le viene detto immediatamente al suo arrivo. E’ chiamata in particolare a occuparsi di Jenny, una giovane paziente dallo spiccato autolesionismo, insonne e molto aggressiva. Come da tradizione, il film si sviluppa attraverso la costruzione del rapporto terapeutico tra le due, ma elementi inquietanti e da thriller psicoanalitico fanno sempre più spesso irruzione: strane similitudini, rispecchiamenti, evidenti pulsioni lesbiche, mentre Viktoria svela lei stessa un passato burrascoso. L’intento della regista è chiaramente quello di portarci dentro una mente psicotica e lasciarci perdere in quel labirinto senza una guida. Ma più che sul testo e sui contenuti, non proprio originali, si concentra sullo stile che attinge sia al cinema nordico di parola e di introspezione alla Bergman – con l’ausilio delle musiche di Schubert – che alla visionarietà di autori horror e persino splatter, tra cui anche Dario Argento.
E' da segnalare una protesta del Codacons con annessa polemica circa la premiazione di Luca Marinelli con la Coppa Volpi a Venezia 76. L'attore aveva rilasciato una dichiarazione a favore di "quelli che stanno in mare e che salvano persone che fuggono da situazioni inimmaginabili". "In modo del tutto imprevedibile - si legge nel comunicato del Codacons - il premio come miglior attore non è andato alla splendida interpretazione di Joaquin Phoenix"
Venezia 76 si è distinta anche per una ricca attività sul web sui social network. Sulla pagina Facebook ufficiale sono stati pubblicati 175 post che hanno ottenuto complessivamente 4.528.849 visualizzazioni (2018: 1.407.902). Le interazioni totali sono state 208.929 (2018: 64.536). I fan totali della pagina, al 6 settembre 2019, sono 360.950, +4.738 dal 24 agosto 2019
Nel rituale incontro di fine Mostra Alberto Barbera fa un bilancio positivo per il cinema italiano: “In concorso c’erano tre film coraggiosi che osavano – ha detto il direttore - radicali nelle loro scelte, non scontati, non avrei scommesso sul fatto che la giuria fosse in grado di valutarne le qualità"
Luca Marinelli e Franco Maresco, rispettivamente Coppa Volpi e Premio Speciale della Giuria, ma anche Luca Barbareschi per la coproduzione del film di Roman Polanski J'accuse. Ecco gli italiani sul podio e le loro dichiarazioni