Il Premio Sacharov 2018 va al regista e scrittore ucraino Oleg Sentsov, simbolo della lotta per la libertà dei prigionieri politici. Sentsov non ha potuto ricevere il premio di persona: sta scontando una pena di vent’anni in una prigione siberiana per aver “preparato atti di terrorismo” contro il dominio de-facto della Russia in Crimea. Sua cugina, Natalya Kaplan, e il suo avvocato, Dmitriy Dinze hanno rappresentato Sentsov durante la cerimonia a Strasburgo. Nel consegnargli il premio Sacharov il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani ha dichiarato: “Sentsov viene premiato per la sua protesta pacifica contro l’annessione illegale da parte della Russia della Crimea, sua terra natale. Il premio gli viene attribuito anche per la sua determinazione e il suo impegno in difesa dei diritti e della dignità umana, della democrazia e dello stato di diritto. Su questi valori si fonda la costruzione europea. Ancor più oggi dopo il terribile attentato di Strasburgo. Questo Parlamento sarà sempre in prima linea per difendere la libertà e la dignità della persona, dentro e fuori l’Unione europea”.
Antonio Tajani ha chiesto il rilascio immediato e senza condizioni di Sentsov e di tutti gli altri cittadini ucraini detenuti illegalmente in Russia e in Crimea: “Perché il nostro non è solo un premio, ma un impegno che prendiamo con i nostri vincitori. Oggi voglio dire a tutti voi: non siete soli nella vostra lotta. Questo Parlamento sarà sempre al vostro fianco”
Nel ricevere il premio in nome del cugino, Natalya Kaplan ha descritto la giovinezza di Oleg Sentsov, il suo impegno contro l’annessione della Crimea e le torture e i maltrattamenti che ha subito dopo essere stato arrestato e condannato per cose che non ha mai commesso: “Oleg è una persona che non sta seduta in silenzio e abbandona. È un lottatore di natura”. Raccontando del suo sciopero della fame per il rilascio di tutti i prigionieri ucraini, Kaplan ha spiegato che “durante i 145 giorni di sciopero della fame nessun prigioniero politico è stato rilasciato, ma questa non è una sconfitta: grazie alle azioni di Oleg tutto il mondo ha parlato della repressione in Russia. Questa è la sua vittoria”. Kaplan ha concluso leggendo un messaggio da parte di Sentsov: “Non posso essere con voi ma potete ascoltare le mie parole. Anche se qualcun altro le pronuncia, la parola è lo strumento principale di una persona, specialmente quando tutto il resto gli è stato tolto”.
Tajani ha ricordato gli altri finalisti al premio Sacharov 2018: Nasser Zefzafi, attualmente in prigione, rappresentato dai suoi genitori, e i rappresentanti di 11 ONG che salvano le vite dei migranti del Mediterraneo.
Il Premio Sacharov, giunto alla 30esima edizione, ha sostenuto individui ed organizzazioni che si dedicano alla difesa della giustizia, anche a rischio della propria incolumità. Cinque dei vincitori del Premio Sacharov sono stati insigniti del Premio Nobel per la Pace. Proprio lo scorso lunedì Denis Mukwege e Nadia Murad hanno ricevuto questo importante riconoscimento.
Tra i premiati Carlo Verdone, Barbara Bouchet, Vincent Riotta , Francesco Salvi e Giorgio Tirabassi
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