La Giuria del Premio FEDIC ( Federazione Italiana dei Cineclub), giunto alla 23° edizione, ha attribuito il Premio FEDIC destinato,” all’opera che meglio riflette l’autonomia creativa e la libertà espressiva dell’autore” a Indivisibili di Edoardo De Angelis (Giornate degli Autori VeniceDays) “per aver diretto, avvalendosi di un cast di interpreti bravi e intensi, una storia originale, surreale e visionaria di emancipazione e di ricerca della libertà”.
La Giuria assegna inoltre una Menzione speciale FEDIC a Il più grande sogno di Michele Vannucci (Sezione Venezia – Orizzonti), “un’opera prima che ha i suoi punti di forza nell’ambientazione realistica, nell’interpretazione del protagonista Mirko Frezza che mette in scena se stesso, negli interpreti anche loro non professionisti, nella comicità dei dialoghi, nella messa in scena che è sempre addosso ai personaggi, nei colori caldi in sintonia con la vivacità del film stesso “.
La Giuria attribuisce poi una Menzione Fedic-Il Giornale del Cibo ( 3° edizione ) destinata “all’opera che propone la scena più significativa legata al cibo e alla alimentazione” a Orecchie di Alessandro Aronadio (Biennale College Cinema) “per la scena nella quale un cameriere vuole imporre un menù completo immodificabile, con relativo premio, che sembra apparentemente surreale ma coglie esattamente la realtá”.
I premi saranno consegnati sabato 10 settembre alle ore 11.00 presso lo spazio della Fondazione Ente dello Spettacolo ( sala Tropicana 1 – Hotel Excelsior / Lido di Venezia).
Sarà Microcinema a distribuire nelle sale italiane il film Leone d'Oro 2016, The woman who left, nuovo capolavoro di Lav Diaz. La pellicola, che nonostante il massimo riconoscimento al Lido non aveva ancora distribuzione e che si temeva restasse appannaggio soltanto dei cinefili che l'hanno apprezzata alla 73esima Mostra di Venezia, sarà quindi visibile a tutti, permettendo così agli spettatori del nostro Paese di ammirare per la prima volta un'opera del maestro filippino sul grande schermo
Il film di Denis Villeneuve segnalato dalla giuria di critici e giornalisti come il migliore per l'uso degli effetti speciali. Una menzione è andata a Voyage of Time di Terrence Malick per l'uso del digitale originale e privo di referenti
Il direttore della Mostra commenta i premi della 73ma edizione. In una stagione non felice per il cinema italiano, si conferma la vitalità del documentario con il premio di Orizzonti a Liberami. E sulla durata monstre del Leone d'oro The Woman Who Left: "Vorrà dire che si andrà a cercare il suo pubblico sulle piattaforme tv"
Anche se l’Italia è rimasta a bocca asciutta in termini di premi ‘grossi’, portiamo a casa con soddisfazione il premio Orizzonti a Liberami di Federica Di Giacomo, curiosa indagine antropologica sugli esorcismi nel Sud Italia. Qualcuno ha chiesto al presidente Guédiguian se per caso il fatto di non conoscere l’italiano e non aver colto tutte le sfumature grottesche del film possa aver influenzato il giudizio finale: “Ma io lo parlo l’italiano – risponde il Presidente, in italiano, e poi continua, nella sua lingua – il film è un’allegoria di quello che succede nella nostra società". Mentre su Lav Diaz dice Sam Mendes: "non abbiamo pensato alla distribuzione, solo al film. Speriamo che premiarlo contribuisca a incoraggiare il pubblico"