Anche quest’anno, giunto alla sua 22ma edizione, il Festival del Cinema di Porretta Terme riserva molte sorprese.
Ad affiancare i film in concorso, per la prima volta al festival, sei cortometraggi firmati dal regista Ermanno Olmi che verranno proiettati in collaborazione con CSC-Archivio Nazionale Cinema Impresa di Ivrea, che conserva un patrimonio di oltre 82.000 rulli di film realizzati dalle più importanti imprese italiane dai primi anni del ‘900.
Un omaggio a Olmi attraverso contenuti preziosi della sua primissima cinematografia che ritraggono il boom degli anni ’50 con sguardo critico, in linea con l’anima di Porretta, legata al territorio e ai suoi cambiamenti socioculturali.
Questi i corti proiettati:
Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggiero, di Ermanno Olmi, 1954
Un breve scambio di battute tra un venditore di almanacchi e un passante, suo potenziale cliente, in merito all’anno che verrà. Pur auspicando un anno migliore, o quanto meno uguale a uno dei venti appena trascorsi, entrambi finiscono col convenire che non ne sceglierebbero nessuno di quelli passati e che il caso ha trattato male tutti fino a quel momento
L’onda, Ermanno Olmi, 1955
In Liguria Olmi riprende le immagini del mare che si infrange mentre Giorgio Albertazzi recita i versi dell’omonima poesia di Gabriele D’annunzio
La mia valle di Ermanno Olmi 1955
Pronto a partire per il suo luogo di lavoro “a due passi dalle nuvole”, il guardiano della grande diga ricorda con affetto la storia della valle lombarda dove è nato
La diga del ghiacciaio di Ermanno Olmi, 1955
Documentario realizzato durante la costruzione della diga di Sabbione, nel 1955. Questo documentario racconta non solo l’evoluzione dei lavori, ma anche le fatiche quotidiane degli uomini che ci hanno lavorato, ora ansiosi per lo scoppio di una mina, ora silenziosi per la nostalgia della famiglia lontana
Manon finestra 2 di Ermanno Olmi, scritto da Pier Paolo Pasolini, 1956
Il documentario racconta i minatori, provenienti dalle vallate del trentino, dalla pianura o dal Mezzogiorno d’Italia che, nella Valle di Fumo ai piedi dell’Adamello, prestano la loro dura fatica alla costruzione di uno fra i più imponenti complessi idroelettrici d’Europa. Nel gergo comune del loro mestiere si chiamano “finestre” i fori aperti nel fianco di una roccia, dai quali si discarica il materiale scavato nelle gallerie – il documentario coglie, appunto, le fasi di questo lavoro che esige tanto dispendio di energie e tanta prudenza.
Il pensionato di Ermanno Olmi, 1958
Ritratto di un pensionato (Piero Faconti) che non riesce a dire addio al lavoro e quello di un mondo che non esiste più.
La storia del Frank e della Nina Premio Coop-Reno Fuori dal Giro e Premio Gaggia Milano Fuori dal Giro. Il premio della critica SNCCI/AFIC è andato invece a Taxi Monamour di Ciro De Caro, con menzione speciale a L'incidente di Giuseppe Garau
In programma dal 7 al 15 dicembre. Ad affiancare i film in concorso, per la prima volta al festival, saranno presentati sei corti provenienti dal Memphis & Shelby County Film and Television Commission gemellata con Porretta
Con il Premio Petri e Francesco Guccini che racconterà i suoi film del cuore. Nella locandina Glauber Rocha, al quale è dedicata una sezione
Il film di Marco Amenta ha vinto il premio della critica e del pubblico, quello di Luca Lucini il premio della giuria giovani