Le dure proteste in Francia contro Roman Polanski, legate alla nuova accusa di stupro, con hashtag #BoycottPolanski, un boicottaggio a cui hanno aderito anche la portavoce del governo Sibeth Ndiaye, molto vicina al presidente Macron, e il sottosegretario all’eguaglianza donne-uomnini, Marlène Schiappa, hanno spinto la ARP (Associazione degli autori, registi e produttori), organismo che comprende più di 200 cineasti, tra cui Polanski stesso, ad avviare contro di lui una procedura di sospensione. Il suo presidente, Pierre Jolivet, ha dichiarato che “proporrà all’assemblea generale delle nuove regole per i membri condannati o perseguiti per violenze sessuali, che provocheranno la sospensione di Roman Polanski”. In tal senso sono state varate dal consiglio d’amministrazione di ARP “nuove procedure di sospensione per tutti i membri indagati dalla giustizia e di espulsione per tutti i membri condannati, in particolare per delle infrazioni di natura sessuale”.
Un dialogo informale tra il regista e gli studenti dell'Università La Sapienza, Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale, incentrato sul rapporto – spesso conflittuale – tra cinema e critica
Tra aprile e maggio, la retrospettiva integrale a Torino e a Bologna, e poi ancora la mostra con le foto di Io Capitano e quella con i quadri del regista
Dopo l'intervento cardiologico, il regista ha parlato del film Ecce Bombo in collegamento telefonico con la Sala Cinecittà della Casa del Cinema
Il direttore Cardiologia dell'ospedale San Camillo Forlanini ha rassicurato sulle condizioni del regista italiano, operato ieri per "una sindrome coronarica acuta" NEWS IN AGGIORNAMENTO