Esce il 9 febbraio in sala Pluto, il nuovo film scritto e diretto da Renzo Carbonera che affronta la possibilità di un’apocalisse nucleare. Usando il linguaggio della fiction narra eventi verosimili e di stringente corrispondenza con la cronaca, proprio ora che le tensioni geopolitiche sono nuovamente esplose e che la minaccia atomica è tornata ad essere un argomento attuale.
Un uomo, interpretato da Andrea Pennacchi, trova rifugio tra le montagne, in mezzo ad alcuni resti delle varie guerre mondiali combattute negli ultimi 100 anni. Entrando a piccoli passi nella sua vita, e nel suo passato, scendiamo con lui in una spirale di ricordi, suggestioni, realtà e follia. L’immaginazione diventa allucinazione e la vita di quest’uomo una metafora della spada di Damocle che abbiamo deciso di metterci sulla testa. Evolveremo dall’antropocene nucleare o ci estingueremo con esso? Franco “Chief” Carling ha servito in missioni militari in tutto il mondo, è stato ferito in un incidente e ha perso gli affetti più cari a causa del lavoro che lo ha portato in numerose basi americane in Italia e in Europa, sempre in compagnia della bomba. Dalla fine della Guerra Fredda i suoi punti di riferimento sono venuti a mancare, il nemico non è più così facile da individuare e il rischio atomico ha perso il suo controllore più forte, la deterrenza che nasceva dal mondo diviso in blocchi. Adesso la bomba è diventata la sua ossessione, il suo tormento e la sua unica ragione di vita.
Cosa, o quanto, ci separa dall’escalation nucleare? La domanda può avere una risposta misurabile. Nel 1947, gli scienziati della rivista Bulletin of the Atomic Scientist dell’Università di Chicago hanno creato, il “Doomsday Clock” (Orologio dell’Apocalisse), un orologio simbolico volto a quantificare il rischio di catastrofe, con particolare riferimento all’annientamento dell’umanità causato dallo scoppio atomico. Nell’orologio, la distanza delle lancette dalla mezzanotte rappresenta la distanza ipotetica dalla fine dell’umanità: nel momento della creazione, l’orologio fu impostato a 7 minuti dalla mezzanotte. Da allora le lancette sono state spostate 22 volte: nel 1991, in seguito alla fine della Guerra Fredda, l’orologio viene impostato a 17 minuti dalla mezzanotte, è stato il momento di massima sicurezza secondo gli scienziati del Bulletin. A gennaio 2022, invece, il Bulletin stabilisce che l’umanità non è mai stata così vicina alla catastrofe, a causa del cambiamento climatico e del nuovo aumento del rischio atomico globale: le lancette dell’orologio vengono posizionate a 100 secondi dalla mezzanotte. Il 24 gennaio 2023 gli scienziati hanno annunciato una nuova “ora”: i secondi dalla mezzanotte sono adesso 90.
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