Un progetto nato quasi 15 anni fa, quattro anni di produzione a cui hanno lavorato 500 persone, in Italia e in altri tre studi europei e asiatici, per personaggi e ambientazioni di Lorenzo Mattotti, con spunti che vanno da Giotto a pennellate pop e la strepitosa colonna sonora di Lucio Dalla (che ha doppiato anche un personaggio). Sono fra gli ingredienti di Pinocchio di Enzo D’Alò, budget di circa 8 milioni di euro, tratto dal libro di Collodi, che dopo il debutto alla Mostra di Venezia, nelle Giornate degli autori, arriva in sala il 21 febbraio in 200 copie, distribuito da Lucky Red. Contemporaneamente il film esce nei paesi coproduttori: Belgio, Lussemburgo e Francia. In libreria arriva il libro tratto dal film, edito da Rizzoli, nasce un vino toscano, chiamato ‘Fuochi’ ispirato al progetto.
“Fare un film dal terzo libro più letto al mondo, dopo la Bibbia e il Corano, era una bella responsabilità – spiega D’Alò – l’idea con Rai Fiction (coproduttore), era realizzare un Pinocchio legato profondamente alla scrittura ma del tutto nuovo per immagini e musica, per questo ho pensato a Mattotti e Dalla. Ho cercato di immaginare come Collodi avrebbe voluto vedere la sua creatura”. Per far entrare il pubblico nella storia, “ho attenuato gli elementi gotici e l’ho reso più solare e positivo”. In primo piano anche il rapporto padre-figlio. “Geppetto è un padre che si costruisce il figlio e succede spesso di caricare figli di responsabilità che non devono avere”. Mattotti, fumettista e illustratore di fama internazionale, ha creato tutti i personaggi principali e ha supervisionato i secondari, “poi abbiamo disegnato tutto su tavoletta grafica, con un software usato per la prima volta in Europa”.
Tra gli elementi portanti c’è la colonna sonora di Lucio Dalla, autore di musiche e canzoni (cantate fra gli altri da Nada e Leda Battisti). “Lucio era un eterno Peter Pan come Pinocchio, mi dispiace non abbia visto finito il film, ne sarebbe stato contento”, dice Marco Alemanno, compagno e collaboratore del cantautore. “Si è buttato a capofitto nella colonna sonora, che trasmette la sua abilità creativa vulcanica in grado di emozionare i bambini e anche i grandi, con una musica apparentemente facile, ma con dentro tante citazioni colte da Nino Rota a Rossini. Sentiva un suo legame profondo con Pinocchio, era piacevolmente bugiardo, come lui. Lucio diceva spesso che più bugiardo di lui c’era solo Fellini. Ha lavorato al film fino a 4 giorni prima di partire per Montreux (dove ha fatto il suo ultimo concerto ed è morto il giorno dopo, il 1° marzo scorso) Aveva registrato la prima strofa per la canzone sui titoli di coda, che poi Enzo mi ha chiesto di finire”.
A doppiare i protagonisti, sono Gabriele Caprio, per Pinocchio e il padre Mino Caprio per Geppetto. Tra gli altri doppiatori Paolo Ruffini (Lucignolo), Rocco Papaleo (Mangiafuoco), Maurizio Micheli (il Gatto), la moglie e collaboratrice di D’Alò, Maricla Affatato (la volpe), Pino Quartullo (un carabiniere), Andy Luotto (l’oste). Rispetto alla versione Disney dove molte cose sono state reinventate, come l’ambientazione tirolese, il regista italiano si reso conto “che non c’era bisogno di riattualizzare nulla. Ho però ripreso alcuni personaggi, come il Pescatore verde, di cui Lucio si è innamorato, tanto da volerlo doppiare”.
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