Eugenia Praticò è l’aspirante sceneggiatrice arrivata al Pigneto da Palermo per inseguire un successo che sembra sfuggirle; Uvetta Budini di Raso è l’aristocratica, una bella addormentata che decide di lavorare in un panificio per scoprire il mondo; Michela Trezza è la brava ragazza di Guidonia che, alla viglia del matrimonio con il carabiniere Ivano, ha una sbandata per un amico d’infanzia; Tazia De Tiberis è la pariolina “so tutto io” che viene tradita dal fidanzato con una escort.
Sono quattro “maschere” inventate e interpretate da Pilar Fogliati, classe 1992, tra i suoi film come interprete Odio il Natale e Corro da te, che esordisce nella regia con Romantiche. Quattro personaggi e quattro episodi pensando a Carlo Verdone. “Ho iniziato ad amare il cinema grazie ai suoi film – racconta la trentenne attrice e regista – i caratteri portati all’estremo e la struttura a episodi vengono da questa fonte di ispirazione perché si prova sempre a imitare i propri miti. Ammiro particolarmente in Verdone l’amarezza che mette nei personaggi comici. Lui ha visto un mio video virale e l’ha apprezzato, tanto da convocarmi e voler fare un selfie con me, in cui lui faceva il padre di Uvetta. Incontrarlo è stato un momento incredibile”.
Pilar ha scritto il suo primo film insieme a Giovanni Veronesi e Giovanni Nasta. “Sono un cane da tartufi – scherza Veronesi – ho fiutato il genio di Francesco Nuti e di Leonardo Pieraccioni, ora con Pilar è stata la stessa cosa, ha un talento fortissimo. Nel costruire il film però non abbiamo fatto nessun calcolo, tipo lanciare la nuova autrice donna e giovane, ci siamo proprio basati sul fatto che lei fa tanto ridere”.
Veronesi parla del suo coinvolgimento nel progetto da maschio sessantenne, come dice lui stesso. “Ho sempre scritto con altri maschi storie in cui le donne venivano relegate a un ruolo marginale. Vedere tutto dal punto di vista femminile e trattare gli uomini da coglioni, mi ha cambiato. Stavolta mi sono messo al servizio di una ragazza di trent’anni che dava delle bastonate clamorose a noi maschi”.
Pilar afferma di essersi concentrata sui cliché, il linguaggio, i costumi, gli ambienti, grazie anche a tanta osservazione. “La prospettiva non è solo romano-centrica e infatti le persone si riconoscono anche altrove, stiamo facendo un tour promozionale in tutta Italia. Uvetta e Tazia sono le preferite, ma le giovanissime amano anche Eugenia, perché lì c’è la narrazione di una generazione di aspiranti fallite”. E sui personaggi maschili: “Non ho mai pensato che gli uomini fossero deficienti mentre scrivevo. Ma cambiando il punto di vista, cambia il modo di vedere l’uomo. Spero solo che il mio fidanzato non mi lasci”.
Non manca un ringraziamento a Francesco Nuti: una sua canzone, 1° ottobre, viene citata esplicitamente in una scena. “Quando la figlia Ginevra l’ha vista – spiega ancora Veronesi – si è commossa, quella canzone è davvero bellissima”.
Nel cast anche Barbora Bobulova nel ruolo della psicologa che ha in terapia le quattro ragazze e Diane Fleri in quello della sceneggiatrice di successo lesbica, inoltre Giovanni Toscano, Ibrahim Keshk, Emanuele Propizio, Giovanni Anzaldo, Rodolfo Laganà, Edoardo Purgatori. Le musiche originali sono firmate da Levante che si vede anche in un cameo nel ruolo di se stessa.
Prodotto da Fabrizio Donvito, Benedetto Habib, Marco Cohen, Daniel Campos Pavoncelli, Romantiche è una produzione Indiana Production e Vision Distribution in collaborazione con Sky, Prime Video, OGI Film. Uscirà il 23 febbraio distribuito da Vision Distribution con un numero consistente di copie: “Stiamo vivendo un momento decisivo per le sorti dell’industria – afferma Massimiliano Orfeo – possiamo andare verso una rinascita oppure una stabilizzazione su numeri non sufficienti”.
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