È il ventinovenne calabrese Fabio Mollo, con il corto Giganti, il regista vincitore di Cinemaster 2009, progetto per giovani autori organizzato da Studio Universal NBC che per questa edizione si è avvalsa della collaborazione del Centro Sperimentale di Cinematografia.
“Mollo partirà il 4 aprile alla volta degli Studios di Los Angeles – dice in conferenza stampa il direttore della programmazione e delle acquisizioni di Universal Giorgina di Santo – per un master che lo terrà impegnato per due settimane e gli insegnerà il percorso di un film a partire dalla sceneggiatura e dagli executives fino ad arrivare al marketing e al lancio in sala”.
Il master è solo uno degli aspetti del progetto A noi piace Corto, che dal 1998 si occupa di sostenere la promozione e la produzione di opere realizzate dalle giovani leve del cinema italiano, organizzando concorsi, acquisendo e finanziando corti da trasmettere sul canale, sostenendo festival dedicati. C’è inoltre “A noi pace Corto – magazine”, programma in prime time dedicato al mondo del cortometraggio italiano e internazionale.
Da queste iniziative sono emersi in passato talenti come Vittorio Moroni e Davide Marengo.
“Quest’anno abbiamo scelto il CSC come partner per la sua qualifica di scuola d’eccellenza – puntualizza di Santo – del resto sono anni che acquisiamo i corti dei suoi allievi. C’è ovviamente la voglia di lavorare insieme anche in futuro, ma questo non esclude anche altre situazioni”.
“Cinemaster dimostra come la collaborazione tra pubblico e privato possa portare al raggiungimento di ottimi risultati – aggiunge Marcello Foti, direttore generale del CSC – Mi dicono che la Commissione, composta, oltre che da Giorgina di Santo, dal nostro preside Andrea Crisanti, dal direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia Marco Müller, dal direttore generale CSC Production Elisabetta Bruscolini e presieduta da Roberto Faenza, ha avuto molte difficoltà a decidere quale sarebbe stato il corto vincitore. Questo la dice lunga sull’alta qualità delle opere pervenute.”
“È vero – conferma Faenza – tanto che io avevo proposto a Universal di mandare a Los Angeles almeno due persone. Ma più in generale c’è una gran quantità di talenti in Italia che non trovano il giusto spazio per farsi conoscere. Io dirigo l’osservatorio Cinemonitor dell’Università “La Sapienza”, che si occupa di monitorare la produzione considerata oggi ‘alternativa’, corti, documentari, animazioni 3D, e con cui abbiamo censito fino a oggi 854 festival in ogni parte d’Italia. Se calcoliamo che per ogni festival arrivano circa 40 produzioni significa che nel nostro paese, ogni anno, ci sono circa 4-5.000 prodotti che vengono visti da pochissimi. È una vera industria, anche se sommersa e “al nero”. E la maggior parte sono produzioni di livello medio alto, che costano 10, 15 mila euro. È l’unica vera palestra per i giovani registi, ma anche per attori, produttori, sceneggiatori. Però è un popolo senza terra. I festival che li ospitano o le pur lodevoli iniziative come quella di Studio Universal sono troppo poco”.
Faenza ricorda poi che in Francia sono stati investiti 1.400 milioni di euro per il cinema pubblico, contro i nostri “miseri” 300. E responsabilizza la tv pubblica, colpevole di lasciare poco spazio a queste realtà emergenti.
“Per la televisione lo Stato italiano spende milioni per educare i giovani nella fascia oraria che va dal mattino alle 14, e poi il doppio dei milioni per diseducarli in quella che va dalle 14 a tarda notte”, commenta rammaricato assieme a Foti.
Il corto di Mollo, che ci tiene a sottolineare come il successo sia stato frutto di un gran lavoro di squadra, è la storia di un quindicenne del Sud Italia che, nel tentativo di diventare uomo, deve confrontarsi con la difficoltà di crescere nel suo contesto. E proprio con questo si scontrerà con la criminalità nella sua manifestazione più subdola: il silenzio.
Il minifilm andrà in onda lunedì 3 maggio alle 20:30, naturalmente su Studio Universal, accompagnato da una puntata speciale. Dopodiché il regista girerà un backstage sulla sua esperienza in America che accompagnerà poi il corto in una ulteriore messa in onda.
“Abbiamo fatto un bel percorso insieme con Mollo – commenta Elisabetta Bruscolini – il corto ha vinto molti premi e venduto in molte parti del mondo. Ora speriamo di preparare insieme anche l’esordio con un lungometraggio”.
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