Giuseppe Piccioni a ruota libera. Dopo le due Coppe Volpi vinte a Venezia da Luigi Lo Cascio e Sandra Ceccarelli, protagonisti del suo Luce dei miei occhi il regista si sfoga e attacca la critica che “È ormai una pratica di routine a volte massacrante, fatta spesso senza passione e gioia. I critici sono costretti a giudizi sommari e sbrigativi”. Il riferimento è ovviamente alla fredda accoglienza (leggi il nostro articolo) tributata al suo film alla Mostra di Venezia.
“Mi sembra che i critici spesso siano isolati. Hanno perso il contatto con il pubblico e con le novità del cinema italiano. Non anticipano mai niente, sono sempre dietro. Si sono forse fatti promotori di qualcosa in questi anni? C’è forse tra loro un nuovo Bazin? Ha detto bene Kezich: il film e’ stato azzoppato dalla critica italiana. È curioso che proprio lui abbia usato un’espressione simile. È un lapsus o un’ammissione involontaria di responsabilità? Azzoppare qualcuno è un atto vile spesso verso chi non si aspetta di essere aggredito. È un atto di killeraggio e non c’è da esserne fieri”. Il regista ha gioito per il riconoscimento e difende il suo lavoro a spada tratta. A legittimarlo è anche il buon successo di pubblico che la pellicola sta ottenendo nelle sale cinematografiche: “Mi chiedo – dice Piccioni – se questi signori, in cuor loro, hanno avuto un attimo di ripensamento o se sono ancora convinti del loro giudizio. Mi auguro abbiano qualche dubbio”.
Anche il direttore della Mostra Alberto Barbera ha invitato alla prudenza nelle valutazioni ma ha ammesso che i premi al film italiano “Sono una sorta di risarcimento per una pellicola accolta con troppa severità”. Piccioni comunque dice di credere ancora nella funzione della critica e afferma: “Non avrei alcuna difficoltà ad affrontare un dibattito con loro. Vorrei però che non si parlasse di argomenti generici ma proprio del mio film perché l’ingiustizia maggiore, la violenza più gratuita è quella di chi parla male di qualcuno o qualcosa senza spiegarne le ragioni, senza preoccuparsi che i propri giudizi siano sorretti da argomentazioni”.
Piccioni ricorda che il film è stato selezionato da molti festival internazionali, ringrazia la Mostra del cinema, la giuria e il pubblico e conclude: “Forse sono stato impulsivo in qualche risposta. Me ne scuso con tutti ma è acqua passata. Quello a cui voglio pensare è il futuro di Luce dei miei occhi che è ancora tutto da scrivere”. Clicca qui per visitare il sito ufficiale del film.
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