BERLINO – “Il cielo sopra Berlino oggi è azzurro e c’è il sole – annuncia Dieter Kosslick, direttore uscente della Berlinale, in apertura della cerimonia di consegna dei premi indipendenti del festival – c’è una ragione, ed è una ragione triste: è morto Bruno Ganz”.
Non poteva che iniziare in questo modo, visto anche quante volte l’attore è stato al festival nel corso della sua lunga carriera (l’ultima nel 2017, con The Party di Sally Potter). “Era una persona che sembrava sempre molto arrabbiata – racconta Kosslick – ma non lo era veramente. Appena ti ci dedicavi un attimo diventava incredibilmente divertente”. Poi il direttore saluta il pubblico e i giornalisti, con cui dice di aver avuto sempre ottimi rapporti e sottolinea quanto ancora sia importante il cinema, la condivisione in sale e la presenza dei festival per la diffusione dei film. “Alcuni film non raggiungerebbero le sale se non fosse per i festival. E Berlino è un festival politico. Lo è assolutamente, ma non nel senso di come si intende normalmente la politica. E’ politico avere gente da Guantanamo che sfila sul red carpet il venerdì sera, certo, ma anche un film cinese di tre ore sui rapporti familiari nel momento di rivoluzione culturale lo è”. Segue un grande applauso e poi la cerimonia può finalmente iniziare.
A uscire particolarmente vittorioso è il film macedone God Exists, Her Name is Petrunya di Teona Strugar Mitevskas, che porta a casa sia il premio della giuria ecumenica che il Guild Film Prize. “E’ un film per cui abbiamo combattuto – dice la ritirante – non è facile e non sempre le cose vanno bene, ma fare cinema significa sempre difendere la qualità senza compromessi”.
Di particolare rilievo anche il premio Amnesty per Espero tua (re)volta della brasiliana Eliza Capai, che ci tiene a sottolineare l’importanza di essere una donna a Berlino in un momento in cui un regime di estrema destra nel suo paese sta reprimendo al massimo la condizione femminile. I premi del pubblico vanno 37 Seconds per il miglior film e a Talking About Trees per il documentario. 37 Seconds, della giapponese Hikari, vince inoltre il premio Cicae per la sua sezione (Panorama).
Nessun italiano premiato a parte il già annunciato Fipresci per Federico Bondi e il suo Dafne.
A questo link la lista completa dei premi.
Il nuovo comitato di selezione del festival sarà composto da sette membri guidati da Mark Peranson: gli altri sono Lorenzo Esposito, Sergio Fant, Aurélie Godet, Paz Lázaro, Verena von Stackelberg, Barbara Wurm
Mehmet Akif Büyükatalay con la sua opera prima Oray ha vinto il GWFF Best First Feature Award alla Berlinale
"Scrivere questo film ha significato per me raccontare una verità, cosa che è diventata nel nostro paese sempre più difficile”. Questa è la dichiarazione di Roberto Saviano, vincitore del premio per la sceneggiatura alla 69ma Berlinale, assieme a Maurizio Braucci e al regista Claudio Giovannesi, per La paranza dei bambini, tratto da un suo romanzo
Orso d'argento per la sceneggiatura a La paranza dei bambini, Premio Fipresci per Dafne e un'accoglienza positiva per tutti i titoli della selezione italiana alla 69esima Berlinale. Il denominatore sorprendentemente comune sono i protagonisti di questi film, ragazze e ragazzi colti nella vita reale o a cui viene chiesto di interpretare personaggi vicini alla loro esistenza