Era l’11 settembre 1973 quando il generale Augusto Pinochet rovesciò il legittimo governo di Salvador Allende e rinchiuse centinaia di militanti ed esponenti di sinistra nello stadio di Santiago, trasformato in un provvisorio campo di concentramento. Alcuni registi cileni si trovavano in quei giorni a Pesaro per la Mostra del Nuovo Cinema che allora si teneva a fine estate. Non rientrarono in patria e, come ricorda il presidente Bruno Torri, accadde che Miguel Littín venne ospitato dall’allora direttore della Mostra Lino Micciché. La 49ma edizione del Pesaro Film Festival (24/30 giugno) con il Focus sul nuovissimo cinema cileno, soprattutto a partire dal 2009, è una sorta di risarcimento e di riscioperta di un paese, peraltro al centro dell’ultimo Salone del Libro.
Si comincia con una personale di Sebastián Lelio: dall’esordio La sagrada familia (2005) alla sua ultima opera, Gloria, presentato all’ultima Berlinale e in uscita con Lucky Red in autunno. Si continua, tra gli altri, con: La vida de los peces di Matias Bize (2010, Miglior film latino-americano dell’anno ai Premi Goya); Violeta Parra Went to Heaven di Andrés Wood(Gran Premio della Giuria al Sundance 2012, in uscita il 4 luglio con Monkey Creative Studios); Nostalgia de la luz di Patricio Guzmán, miglior documentario agli European Awards 2010. In programma venerdì 28 giugno anche una tavola rotonda con i registi cileni.
Premiato Matei Child Miner, che ottiene anche il Premio “Pesaro Cinema Giovane”. Una Menzione speciale va a La chupilca del diablo del cileno Ignacio Rodriguez. IL FOCUS
“La scheda per il dizionario dei film della Zanichelli sarà scritta da mia figlia ed io la visionerò. Quanto alle stellette sono incerto tra 3 e 4”. Così l’anziano critico cinematografico sul film al quale ha collaborato, Non lo so ancora, esordio di Fabiana Sargentini, in Concorso al PesaroFilmFest. In scena l’incontro casuale tra un anziano vedovo, Giulio Brogi, e una quarantenne, Donatella Finocchiaro, entrambi in attesa di un responso medico importante. “Il film, parzialmente autobiografico, non ha ancora una distribuzione da noi, forse perché è poco italiano, magari uscirà in Francia - dice Morandini - Non è una commedia, né un dramma, è un mix. E neppure è un film d’amore”
Fino al 10 luglio alla Galleria Franca Mancini le immagini di CliCiak ripercorrono gli ultimi 12 anni tra ricerca e regionalismo
Come è accaduto per la musicista e cantautrice Violeta Parra, e per la scrittrice Gabriela Mistral, Premio Nobel, i registi cileni dell’ultimo decennio, con le loro opere low budget, si sono fatti conoscere e apprezzare prima all’estero, ottenendo riconoscimenti importanti. Del resto il cinema non ha un posto nell’agenda dei candidati alle prossime elezioni presidenziali, compresa la socialista Michelle Bachelet. E’ quanto emerge dalla tavola rotonda promossa dal PesaroFilmFest