Per Favino “in un mondo che distrugge il senso di comunità, questa Giuria è un’esperienza da cui prendere esempio”

La presidente Greta Gerwig e i colleghi commentano il palmarès. L’intero parterre, alla fine della tradizionale conferenza di chiusura, s'inchina alla locandina, omaggiando Akira Kurosawa


CANNES – I premi della 77ma edizione del Festival di Cannes sono stati consegnati nella cerimonia di chiusura al Grand Théâtre Lumière del Palais, madrina Camille Cottin: come da tradizione, la Giuria, presieduta da Greta Gerwig, con anche Pierfrancesco Favino tra i membri, commenta a caldo il palmarès: Palma d’oro per Anora di Sean Baker e doppio premio – Miglior Attrice, a tutte le interpreti; e Prix della Giuria – per Emilia Pérez di Jacques Audiard.

Per Gerwig: “questa esperienza è stata davvero un sogno. Sono stati chiamati in causa tutti i sensi, il cinema è una scuola continua: ognuno dei 22 film in Concorso è stato un dono. Erano storie differenti, tutte magiche e creative al contempo. Per noi è stato davvero un onore questo ruolo da portare avanti insieme; abbiamo visto spaccati di cinema davvero incredibili, abbiamo dato particolare attenzione a quei film che hanno mostrato un significativo sacrificio di produzione: è un’occasione per accendere i riflettori sullo stato del cinema. La Giuria ha lavorato col cuore, guardando tutto, con grande trasporto”.

Per Pierfrancesco Favino, rappresentante italiano all’interno di questa Giuria di Cannes 77, “è stato tutto oltre le mie aspettative. È stato appagante guardare film insieme: in un mondo in cui si distrugge il senso di comunità, è un’esperienza da cui prendere esempio”.

Per l’attrice americana Lily Gladstone, “naturalmente è stato un onore. È un gruppo di lavoro in cui c’è reciproco rispetto e in cui ho potuto imparare qualcosa da ciascuno. È stata davvero un’esperienza comunitaria, con assoluto senso di collaborazione e grande equilibrio”.

Per Eva Green, attrice francese, essere membro di questa Giuria è stato “qualcosa di magico, in cui abbiamo scoperto dei piccoli diamanti”.

L’altra voce francese è quella dell’attore Omar Sy, che ha definito “una vera gioia condividere questa esperienza, poter discutere con queste persone di cinema, con rispetto e capacità di ascolto. La missione è stata complessa ma l’abbiamo portata a termine”.

Per l’attrice, regista e sceneggiatrice libanese Nadine Labaki: “i film ci hanno permesso di riflettere e  hanno soddisfatto la nostra curiosità: abbiamo discusso con grande rispetto, con senso di militanza verso il cinema, ricordando sempre che quest’arte chiami in causa la vita di persone che lo realizzano”.

Gli altri tre membri della Giuria 2024 sono stati Hirokazu Kore-eda, regista, sceneggiatore e produttore (Giappone); Ebru Ceylan, sceneggiatrice (Turchia); e il regista Juan Antonio Bayona (Spagna).

Come ultimo atto collegiale, su incoraggiamento di Omar Sy – al grido di “è dal primo giorno che lo voglio fare” – l’intero parterre della Giuria 2024, alla fine della tradizionale conferenza di chiusura, si è inchinato alla locandina, che ritrae il simbolo della Palma, omaggiando lo scatto dell’immagine ufficiale dedicata a Akira Kurosawa.

 

 

 

 

 

25 Maggio 2024

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