Per Corsini, “la Corsica è un personaggio, ha una forza tellurica che ingloba i sentimenti”

Le Retour in Concorso. L'autrice racconta: “volevamo parlare della giovinezza, del passaggio di generazione. È un film di riconciliazione, l’isola ha permesso un dialogo tra paesaggio e personaggi


CANNES – La vita e la morte, anzi prima la morte, quella di un papà, innesco della storia tutta di Khédidja (Aissatou Diallo Sagna) e delle sue figlie Jessica (Susy Bemba) e Farah (Ester Gohourou), che conosciamo bimbe orfani nella primissima infanzia, ma la cui vicenda sul grande schermo comincia nell’adolescenza, in Corsica: un approdo nelle radici della loro identità.

Catherine Corsini, alla sua terza presenza a Cannes, presenta in Concorso Le Retour, un film scritto perché “volevo parlare della giovinezza, ponendo domande, mettendomi in ascolto delle questioni sociali e osservare come passino le generazioni”.

È l’estate il tempo di questa storia, stagione che porta con sé una “febbre” non solo climatica ma vitale, emotiva, che spesso – per l’età dell’adolescenza, soprattutto – si prende per mano con il senso della scoperta, di sé, delle proprie emozioni, dell’evolvere dei sentimenti come del corpo; uno strumento, quest’ultimo, per Corsini a tratti necessario a mostrare anche come la conoscenza di sé, e dell’altro, passi anche “dalla pelle”, quella bianca della coetanea Gaia (Lomane De Dietrich), in questo caso. 

Così assistiamo a un primo bacio, a una prima volta del fare l’amore. E questa crescita, o nascita di una neonata età della vita, accade nell’estate in cui Khédidja approda in Corsica chiamata come tata da una ricca famiglia parigina, che in cambio della sua collaborazione le offre di trascorre lì la stagione, anche con le sue figlie.

Jessica e Farah sull’isola c’erano state, allora bambine troppo piccole per trattenere adesso un ricordo che non sia rarefatto dal tempo e plasmato dal racconto della mamma, soprattutto perché la distanza dal luogo era stata dettata dal dramma della perdita del papà, Jean Mattei. Jessica e Farah, cognome dall’eco italico e incarnato nero e lucente, tornano dunque lì, sull’isola che trattiene la loro eredità, genetica, affettiva, della memoria famigliare.

Sono sorelle sì, ma per questo non perfettamente specchio l’una dell’altra: strette da una sorellanza naturale, la prima, Jessica, 18 anni, è posata e giudiziosa ma altrettanto nel pieno dell’età dell’affermazione di sé, quindi su un fronte aperta alla scoperta, in questo caso del sentimento amoroso e della sessualità, e dall’altro con una prima consapevolezza anche rispetto alla propria storia, tanto che la permanenza sull’isola la porrà, con sorpresa, dinnanzi al disvelamento di un passato che credeva del tutto defunto; emblematica è una domanda, che lei pone alla mamma, in una sequenza di acceso confronto: “ci hai cresciute a bugie?”, le domanda.

Di contro, Farah, 15 anni, è volitiva, istintiva, a suo modo il collante della vicenda: “era folle e piena di vita, difficile da recitare”, la definisce la sua interprete.

“Mi sono attaccata alla figura di Aissatou e per me così l’umanità arrivava in maniera naturale: è la forza del cinema, in cui ciascuna identità cammina con quella di tutte le persone, a viso aperto. Per Farah: ho avuto un colpo di fulmine quando ho incontrato Ester. Con i dialoghi del film lei è molto duttile, si dona alla scena, con dettagli che la rendono geniale”.

E poi c’è la Corsica, luogo del cuore dell’autrice, anche perché “mio padre è Corso. E l’accento del luogo è qualcosa che, per questa storia, mi ha fatta fremere. La Corsica è un personaggio, i suoi colori sono le sfumature dell’identità. Ha una forza tellurica che ingloba i sentimenti dei personaggi, ingloba l’intimità dei personaggi come esplica la fisicità. La grandezza arriva dalle attrici ma la cornice del luogo abbraccia e restituisce l’animalità. È un film di riconciliazione, sulla famiglia, sulla dolcezza e la Corsica ha permesso un dialogo tra paesaggio e personaggi. È stato potente e complesso creare immagini così dense” racconta Corsini.

18 Maggio 2023

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