I tramonti di Piccioni (leggi l’intervista di tamtam) sono quelli costretti nell’orizzonte dei palazzi popolari di Roma, una città che, si capisce, ama e odia simultaneamente. E le solitudini sono quelle, a tratti autobiografiche, di un uomo e una donna, Antonio e Maria, interpretati da Luigi Lo Cascio e Sandra Ceccarelli, coppia dalle molte incognite, i cui profili sono perfetti, come gli sguardi, come le “luci” che emanano – sfocate, radiose, sincere – dai loro molti primi piani.
Per capire Piccioni, bisogna conoscere lui, così come per amarlo. Forse è raro trovare una proiezione così radicale di se stessi nel proprio lavoro artistico. In Luce dei miei occhi, tutto si svolge ai margini: al confine del sentimento e dell’amore, della malvagità e della pietà, del ruolo di madre e dei silenzi di una figlia. Non è un film sulla pupilla della vita, ossia il centro dichiarato dei nostri movimenti, delle azioni e reazioni, ma sulla materia informe, bianca e anonima, che determina la vitalità dell’occhio.
Antonio riflette le passioni giovanili per la fantascienza scoprendosi lui stesso un marziano sulla terra, dichiarando di non sapere dove sta andando (anche qui il motivo dell’erranza, e lui fa, per forza, l’autista) mentre Maria è legata ad un passato doloroso che non ha determinato alcuna certezza se non la figlia (che sta per essergli sottratta dai nonni): si fluttua sulla schiuma dell’esistenza, come naufraghi incoscienti, senza certezze, se non quella generata dall’amore, che, per Piccioni, è l’unica, possibile, autentica rivoluzione. Non c’è dubbio che lui sappia amare il cinema, le sue storie, i suoi attori. E non c’è dubbio che, nella ritrosia di saperle o doverle affrontare da parte di molti di noi, non si sappia cogliere questa rivoluzione silenziosa, invisibile, meravigliosa. Siamo noi, per Giuseppe, i “fuori dal mondo”?
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La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk