Arriva in sala, giovedì 26 febbraio, distribuito da Istituto Luce-Cinecittà Patria di Felice Farina, presentato alle Giornate degli Autori di Venezia 2014 e liberamente ispirato all’omonimo libro di Enrico Deaglio (edito da Il Saggiatore), che è un viaggio a perdifiato nella storia del Paese dal 1978 al 2010.
Un libro-sfida di oltre 900 pagine, che sullo schermo diventa il racconto di un’unica notte. La fabbrica chiude e licenzia, l’ennesima nel torinese. Tre uomini, per protesta, per rabbia, per solidarietà, si ritrovano insieme una notte a occupare una torre della fabbrica. Sono Salvatore Brogna (Francesco Pannofino), operaio, Giorgio (Roberto Citran), operaio rappresentante sindacale, e Luca (Carlo Giuseppe Gabardini), impiegato ipovedente e autistico.
Tre percorsi, caratteri, visioni politiche, del tutto opposti. Abbandonati da tutti, nella disperata attesa che arrivi qualche giornalista, forse una tv, questi tre punti di vista così diversi sul mondo ripercorrono gli ultimi trent’anni della vita del Paese, gli anni che li hanno portati su quella torre pericolosa.
Dal sequestro Moro alle manifestazioni a Mirafori, dalle stragi di Mafia al terremoto in Irpinia, dai volti e le parole del mondo Fiat di Gianni Agnelli e Cesare Romiti, a quelli di Tangentopoli di Di Pietro, Mario Chiesa, Raul Gardini, e ancora Craxi, Berlinguer, Berlusconi, passando per i mondiali di calcio dell’82 e il rigore sbagliato di Roberto Baggio nel ’94. Fino alla fabbrica di questa notte. Anni di occasioni sprecate, di speranze tradite, di crimini e stragi, di ribaltoni e giochi di potere. Li rivediamo anche noi questi anni, attraverso immagini e memorie d’archivio.
“Non avevo la più pallida idea però di come tutto questo potesse diventare un film. È come fare un film da un dizionario o da una guida del telefono. Oppure bisognerebbe avere grandissimi mezzi e attori, location, costumi, comparse, budget illimitati – afferma Enrico Deaglio – e trasformare tutta l’Italia in un teatro, far rivivere Aldo Moro e i ragazzi che lo uccisero, le masse degli operai licenziati dalla Fiat, le migliaia di morti ammazzati di Palermo. E come si fa? … Felice Farina ha fatto uno splendido lavoro, ha fatto un film ‘popolare italiano’, come non se ne facevano più da parecchio tempo”.
Patria è una produzione Nina Film, realizzata con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte con il contributo di MiBACT-Direzione Generale per Il Cinema.
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