Passa per Firenze il cinema del mondo


150 film tra documentari, fiction e anteprime, 7 eventi speciali, presenze stimate oltre le 50.000 persone. Il tutto, come dice Stefania Ippoliti, coordinatrice delle attività cinematografiche della Fondazione Toscana Mediateca, che organizza, “spendendo più o meno quel che costa una sezione di un grande festival”. Parliamo di 50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze, probabilmente la rassegna più lunga del mondo, in grado di offrire tanto grazie alla passione, all’impegno dei coinvolti e all’ingegnoso stratagemma di unire le forze di ben 9 festival che si svolgono, dal 20 ottobre al 9 dicembre, nel capoluogo toscano.

 

Al centro della manifestazione, ancora una volta, la sala Odeon Casa del Cinema, dove saranno proiettate pellicole di ogni nazione, sempre rigorosamente in lingua originale con sottotitoli. E attraverso il cinema, si esplora il mondo: Francia, Finlandia, India, Africa. E si esplorano, oltre ovviamente al cinema, anche diverse forme di cultura, dall’arte contemporanea alla musica.

 

Le danze, come lo scorso anno, le apre il France Odeon di Francesco Martinotti, rassegna di cinema francese che giunge alla seconda edizione “sempre con l’intenzione – specifica il direttore artistico – di offrire una scelta ampia, che non comprenda solo il cinema d’autore, presente in tutti i grandi festival, ma anche i film di genere e le commedie, seguendo anche il filo rosso che sembra sempre di più unire il cinema d’oltralpe a quello italiano. Molti dei nostri attori, infatti, da Riccardo Scamarcio a Valeria Golino a Jasmine Trinca, lavorano molto in Francia. Ogni giorno al festival ci sarà almeno un film francese interpretato da un italiano”.

 

Già confermati The Artist di Michel Hazanavicius, che ha infiammato Cannes e Le Moine con Vincent Cassel, che sarà probabilmente ospite della kermesse. Si vocifera anche di una possibile apparizione di Frédéric Mitterrand, ministro della Cultura francese fortemente convinto dell’importanza del suo campo anche e soprattutto in tempi di crisi. “Lo abbiamo invitato già a Cannes – dice Martinotti – chissà che non ci faccia una sorpresa”.

France Odeon si svolge dal 20 al 23 ottobre, poi, il 28 e il 29, è la volta della rassegna di cinema finlandese Una finestra sul Nord, giunta alla terza edizione che può contare tra le frecce al suo arco il documentario Mama Africa di Mika Kaurismaki, fratello del celebre Aki, incentrato sul personaggio di Miriam Makeba. Dal 30 ottobre al 1° novembre Firenze si inonda di musica con Immagini & Suoni dal Mondo, festival del film etnomusicale nato da una costola del Festival dei Popoli, che presenterà perle come Heavy Metal in Baghdad, sull’unica band irachena che suona questo genere e lotta per portare avanti il proprio sogno, e il cineconcerto Requiem for a Dying Planet, musiche per il cinema di Werner Herzog, oltre a ben due documentari di Bahman Kiarostami (figlio di Abbas), presentati dall’autore.

 

E poi, dal 4 al 9 novembre, l’appuntamento con la 33ma edizione del festival Cinema e Donne, diretto da Paola Paoli e Maresa D’Arcangelo, che sottolineano: “Quest’anno la donna in Italia è stata più che mai in prima linea. Pensiamo a movimenti come ‘Se non ora quando’. Il che impone una riflessione importante sul valore del nostro lavoro. Quest’anno festeggeremo i 50 anni di New Day, che nasce negli anni ’70 come piccolo gruppo di filmmaker composto da cinque donne e un uomo e ora conta più di 100 persone, al servizio del documentario di qualità, che abbia alla sua base concetti come uguaglianza e cambiamento sociale. In particolare segnaliamo la consegna del Premio a Misia, cantante di Fado simbolo di tutte le donne pioniere nel loro campo”.

 

Il Festival dei Popoli, giunto all’edizione 52 che si terrà dal 12 al 19 novembre, è ormai un’istituzione: la novità di quest’anno è la direzione, affidata per la prima volta a Maria Bonsanti e Alberto Lastrucci, che assieme ai selezionatori Carlo Chatrian, Giona A. Nazzaro, Daniele Dottorini, Vittorio Iervese, Claudia Maci e Sandra Binazzi hanno visionato oltre 1.600 opere per rinsaldare il patto con il pubblico, fidelizzato, e portarlo “ai confini del documentario”, rappresentati anche dall’autore Isaki Lacuesta, su cui si basa la ricca retrospettiva, ricercatore per immagini che usa il cinema come strumento di conoscenza, senza mai sapere dove un progetto lo porterà.

 

Lo Schermo dell’Arte Film Festival, dal 21 al 24 novembre, offre, oltre alla tradizionale rassegna cinematografica basata su pellicole di artisti che hanno usato il mezzo cinema per esprimersi, anche una video installazione di Omer Faust, controverso video artista ora presente alla Biennale di Venezia con un’opera molto discussa, mentre il Florence Queer Festival, kermesse di cinema e arte a tematica GLBT, punta su Yo soy asi di Sonia Herman Dolz, dedicato alle Drag Queen di Barcellona, e sul docu-drama Zai Yi Qui – Together, di Zhao Liang, sulla condizione dei malati di Aids. Ci sono anche dei concorsi che mettono in palio 1.000 euro per il corto migliore: il Videoqueer e Se hai la testa fai il test, specificamente legato al tema dell’Aids.

Viaggio in India con il River to River (2 – 8 dicembre), condotto da Selvaggia Velo, la cui costruzione è ancora, comprensibilmente, in fieri. Ma è già deciso che la retrospettiva sarà dedicata allo scrittore Premio Nobel Rabindranath Tagore, con una selezione di pellicole ispirate alle sue opere. Infine, chiusura in bellezza il 9 dicembre con il premio Nice – Città di Firenze, che da oltre 20 anni si impegna a promuovere le opere prime e seconde italiane all’estero, con particolare attenzione agli USA e alla Russia. Una selezione di film italiani, ancora da annunciare, sarà programmata a New York dal 1° al 13 novembre e a San Francisco dal 13 al 20.

Ma non è finita: oltre ai festival veri e propri, ci saranno anche molti altri eventi, come Insulae: Cinema che Emerge, il 24 e 27 ottobre, due giornate dedicate rispettivamente al cinema della Corsica e della Sardegna, l’Intercity Festival Helsinki il 25 e 26 ottobre, con focus sui film di Aki Kaurismaki, il Cospe presenta: Terra di tutti Film Festival, il 2 novembre, selezione di documentari e cinema sociale del festival bolognese Terra di tutti, una giornata di Cinema Africano il 10 novembre, la premiazione del concorso Raccorti sociali il 20 novembre, gli Italian Doc Screenings dal 16 al 19 novembre, che faranno incontrare autori e produttori con responsabili di acquisto delle tv di tutto il mondo, e infine gli Stati Generali del Documentario in Toscana il 20 novembre.

“Il budget – specifica ancora Ippoliti – è di circa 90.000 euro. Ci riferiamo ovviamente alla cornice e alla presentazione, a livello di comunicazione, della rassegna 50 Giorni di Cinema…, poi ogni festival ci mette del suo. La base è il contributo della Regione Toscana, che nonostante i tagli crede ancora nel cinema”. “La cultura non deve giustificarsi – fa eco l’assessore Cristina Scaletti – E’ importante di per sé. Specie di questi tempi, è bello vedere un pubblico in grado di crescere e di apprezzare la diversità, contraddicendo il presupposto errato, che l’offerta debba essere bassa perché è bassa la domanda”.

autore
20 Settembre 2011

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