Appunti per un’Orestiade africana (1970) di Pier Paolo Pasolini nella versione restaurata a cura della Cineteca di Bologna, è a Cannes, nella sezione Classics. Per la Cineteca è la quinta collaborazione con il festival dopo i restauri di Monsieur Verdoux di Chaplin, Il posto di Ermanno Olmi, Dolci inganni di Alberto Lattuada e Prima della rivoluzione di Bernardo Bertolucci, che fu l’anno scorso sulla Croisette.
Gli Appunti per un’Orestiade africana – documentario nato a margine di un film mai realizzato e all’interno di un vasto progetto sul Terzo Mondo – vennero realizzati per conto della Rai ma poi censurati dalla stessa tv pubblica. Tuttavia Alberto Moravia li considerava uno dei lavori più belli di Pasolini. “Mai convenzionale, mai pittoresco, il documentario ci mostra un’Africa autentica, per niente esotica e perciò tanto più misteriosa del mistero proprio dell’esistenza, coi suoi vasti paesaggi da preistoria, i suoi miseri villaggi abitati da un’umanità contadina e primitiva, le sue due o tre città modernissime già industriali e proletarie. Pasolini ‘sente’ l’Africa nera con la stessa simpatia poetica e originale con la quale a suo tempo ha sentito le borgate e il sottoproletariato romano”.
Il restauro del documentario inaugura una serie di iniziative della Cineteca di Bologna per il trentesimo anniversario della morte del poeta e regista che culmineranno a novembre con una retrospettiva su Laura Betti e la presentazione di documenti inediti di Pasolini. La Cineteca di Bologna, infatti, è depositaria da oltre un anno del Fondo Pier Paolo Pasolini, trasferito a Bologna per volontà di Laura Betti, e custodito dall’Archivio intitolato allo stesso Pasolini nei locali della Biblioteca della Cineteca. L’Archivio conserva anche il fondo Laura Betti, donato dal fratello dell’attrice successivamente alla sua scomparsa.
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La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
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