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Pardo d’oro al coreano Hong Sangsoo. Premio Giuria Giovani a Pietro Marcello
Locarno: Right Now, Wrong Then vince anche il premio per la migliore interpretazione maschile. Bella e perduta ottiene il primo premio della Giuria Giovani e la menzione speciale del Premio ecumenico
LOCARNO. In un momento in cui alcuni festival sentono la crisi in termini di minore affluenza in sala, il Festival di Locarno si conferma invece, nonostante una leggera flessione, una realtà stabile daLpunto di vista della ricchezza dell’offerta così come dell’afflusso di pubblico, aumentando addirittura le presenze in Piazza Grande (durante gli undici giorni hanno partecipato 164mila spettatori). Arrivato al termine della 68ma edizione, la manifestazione si dimostra ancora una volta capace di saper amalgamare sapientemente l’aspetto più glamour con la ricerca e con l’anima più cinefila dei suoi frequentatori, attenti alle novità ma esigenti per quanto riguarda la tradizione.
Il Palmares 2015 è l’espressione di questo invidiabile equilibrio e della ricchezza di questo festival. A vincere il Pardo d’Oro è il film Right Now, Wrong Then del regista sud coreano Hong Sangsoo, che si porta a casa anche il premio a Jung Jae-Young per la migliore interpretazione maschile. Premi che confermano la grande vitalità di un cinema, quello orientale, capace di sperimentare sulla forma e sulla narrazione, rinnovando quelle dei grandi nomi della modernità europea.
Sempre a Oriente va il premio alla migliore interpretazione femminile, un ex aequo alle quattro protagoniste di Happy Hour di Ryusuke Hamaguchi: Tanaka Sachie, Kikuchi Hazuki, Mihara Maiko, Kawamura Rira. Tornato al cinema dopo 15 anni di assenza, il maestro polacco Andrzej Zulawski viene invece premiato per la miglior regia del suo Cosmos, adattamento dell’omonimo romanzo di Witold Marian Gombrowicz.
Il premio speciale della giuria è assegnato al dramma israeliano Tikkun, diretto dal giovane cineasta, artista visivo e scrittore Avishai Sivan. Per quanto riguarda i film italiani gli unici riconoscimenti sono due premi assegnati da due giurie indipendenti a Bella e perduta, di Pietro Marcello: Il primo premio della Giuria Giovani e la menzione speciale del Premio ecumenico.
È poi Der Staat gegen Fritz Bauer di di Lars Kraume, ad aggiudicarsi il premio più popolare del festival, il Prix du Public UBS, il riconoscimento assegnato tutti gli anni dal pubblico, che spesso anticipa quello che sarà un futuro successo al botteghino.
Locarno 2015
Mario Martone e la pastorale per l’Expo
Al festival di Locarno il regista ha portato il film breve Pastorale cilentana che, fino a fine ottobre, introdurrà alla visita del padiglione zero dell’Expo di Milano: "È una opera gemmata su Noi credevamo e Il giovane favoloso, getta uno sguardo sulla storia d’Italia per andare alla radice di quel malessere che oggi viviamo. Racconta un periodo in cui l’uomo e la natura erano ancora in equilibrio, in cui l’uomo restituiva alla natura ciò che prendeva, in cui la tecnica cominciava a evolversi, a perfezionarsi, ma c’era reciprocità e non sfruttamento"
I genitori di figli disabili nel nuovo doc di Fasulo
Il regista Alberto Fasulo, vincitore del Marc'Aurelio d'oro al Festival di Roma 2013, ha presentato fuori concorso a Locarno il documentario Genitori, che sarà distribuito in autunno da Luce Cinecittà. Il film segue gli incontri di un gruppo di genitori che si confrontano periodicamente sulla vita e sulle problematiche dei loro figli: "Sono stati loro a propormi di realizzare il film. Sono rimasto molto colpito da ciò che mi hanno detto sull'incapacità e sulla paura del grande schermo di raccontare in maniera non superficiale la disabilità. Anche perché spesso, nella realtà, il famoso lieto fine non c'è"
Pietro Marcello: “Viaggio nell’Italia bella e perduta”
Bella e perduta di Pietro Marcello - che sarà distribuito da Istituto Luce Cinecittà dal 19 novembre dopo la pre-anteprima al Festival di Torino - è stato in concorso al sessantottesimo festival di Locarno dove Cinecittà News ha incontrato il regista casertano per parlare di questa fiaba che getta uno sguardo su un'Italia pasoliniana, abitata da cittadini completamente inconsapevoli, un'Italia, appunto, "bella e perduta"
L’incredibile storia del Duomo di Milano
I documentaristi Martina Parenti e Massimo D’Anolfi partecipano al festival di Locarno nella sezione Signs of Life con L’infinita fabbrica del duomo, un film che, utilizzando materiali d’archivio e senza mai ricorrere alla voce fuori campo, racconta le vicende di uno dei monumenti più noti d’Italia. Un progetto che ha obiettivi molto ambiziosi e che si snoderà ancora nei prossimi anni attraverso una serie di film sul tentativo dell’uomo di superare il tempo, ispirati ai cinque elementi aristotelici: acqua, fuoco, terra, aria, etere.