Fa discutere Non è giusto di Antonietta De Lillo. Anzi, spacca. Sono in molti a identificarsi in questo ritratto di famiglie spaccate o allargate, genitori divisi e in lotta per il potere, bambini sbalestrati, un “mondo falsamente in movimento” raccontato durante un’estate napoletana. Qualcuno pensa che ne escano malissimo le donne, invadenti e rivendicative; qualcuna riconosce un maschile fragile, fallimentare e assente che porta le partner all’isteria. Comunque tutti vogliono dire la loro. “Per questo spero che la vita del film, cominciata dal concorso locarnese, sia lunga e graduale: mi piacerebbe proiettarlo nelle scuole prima dell’uscita in sala, grazie a Mikado”, dice la regista.
Incuriosisce anche la formula produttiva: il digitale che ha permesso di passare rapidamente dall’idea al casting alle riprese (5 settimane e mezza), di stare addosso ai due giovanissimi protagonisti, Maddalena Polistina e Daniel Prodomo, lasciandoli anche guardare in macchina, di girare lunghe sequenze anche in mezzo alla gente, sulla spiaggia per esempio. “Il prezzo si paga dopo, perché l’industria è ancora tutta orientata alla pellicola, ma credo che tra quattro-cinque anni il 50% dei film saranno in digitale”, dice ancora De Lillo. Che ha voluto desaturare il girato per renderlo esteticamente riconoscibile come video.
Ne è convinta anche Paola Capodanno, produttrice per la prima volta, organizzatrice da anni per Megaris. “Da producer a produttrice ci ho guadagnato un esaurimento nervoso”, scherza. In realtà conta di continuare sulla strada del digitale con la società napoletana formata con De Lillo e Giogiò Franchini, dopo l’uscita di Giorgio Magliulo (in proprio con la 12 dicembre): di sicuro produrrà il prossimo film di Antonietta, una storia d’amore. Da Megaris intanto – intesa come postproduzione – esce tutto il cinema napoletano: Capuano, Nina Di Majo, Sorrentino, solo per citare gli ultimi lavori passati nelle due sale di montaggio avid. Poi molti documentari e servizi televisivi. E infine Non è giusto: costato poco più di un miliardo, messo a disposizione al 50% da Mikado, che è anche distributore. Produttore associato Donatella Botti, Tele+ ha preacquistato i diritti pay, Rai Trade si occupa della distribuzione internazionale. E dal festival di Locarno il film potrebbe ripartire con qualche premio.
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