Pane, amore e sagrestia. Ma il cinepanettone è davvero finito?


”Pane, amore e sagrestia” ribattezza il proprio episodio Christian De Sica, che recita accanto alla perpetua Arisa e al chierichetto Simone Barbato nel post-cinepanettone targato Filmauro, Colpi di fulmine, in sala dal 13 dicembre in 700 copie. Un movie movie in due episodi in cui la palma della comicità spetta a Lillo & Greg, assoluti protagonisti della risata surreale e al tempo stesso verace con la vicenda di un ambasciatore presso la Santa Sede (Greg) azzimato e compito, poliglotta e scapolone, che si innamora di una pesciarola romana (Anna Foglietta) e convince il suo autista (Lillo) a dargli lezioni di coattaggine e vernacolo.

 

De Sica – che ha invece il ruolo di uno psichiatra perseguitato dalla Finanza che si finge prete per sfuggire ai controlli e si innamora a prima vista di una marescialla dei carabinieri (Luisa Ranieri) – non ha gradito il ‘sorpasso’ e non lo manda a dire. ”De Laurentiis prima ha mollato il brand del Natale a… , poi quello di Vacanze a…, col risultato che l’hanno preso altri, dai Soliti idioti a New York, rispetto ai quali io e Boldi eravamo due educande, a Il peggior Natale della mia vita. Comunque, qui la storia ha un ritmo più leggero, non ci sono bonone, tutto è meno aggressivo”. E ancora: “Aurelio ha detto che il cine-panettone era morto, ma poi a Sorrento abbiamo vinto l’ennesimo biglietto d’oro”.

 

Chiaramente ribadisce le sue scelte di marketing il produttore. “I film precedenti erano arrivati a usurare l’argomento, anche se la vacanza resta sempre tra i massimi desideri degli italiani, però gli yuppies, i personaggi nati negli anni ’80, erano ormai mortificati dal nuovo millennio. Era già capitato di prenderci una pausa dal classico panettone, con A spasso nel tempo, stavolta abbiamo scelto l’amore, un tema universale, e i colpi di fulmine che agli italiani, amanti dell’instabilità anche in politica, piacciono molto”.

 

Quanto alla sfida al botteghino in tempi di magra e crisi economica non sembra preoccuparlo troppo: “Peggio la pirateria online che ci sta facendo grossi danni, ma nonostante tutto siamo arrivati terzi con il film dell’anno scorso ai Biglietti d’oro. La concorrenza fa bene a tutti, perché se anche gli altri film di Natale sono buoni, la gente sarà più invogliata a uscire di casa. E poi il cinema è il divertimento più economico che ci sia”. Sulla concorrenza interviene Luigi De Laurentiis che elegge a primo competitor di Colpi di fulmine, realizzato con un budget tra gli 8 e i 10 milioni di euro, Tutto tutto niente niente: ”I soliti idioti puntano ai giovanissimi, mentre Albanese ha un pubblico trasversale”.

E’ al suo 42° film Neri Parenti. “Ho una certa esperienza e i cambiamenti non mi spaventano”. Lascia uno spiraglio aperto al futuro ritorno del filone vacanziero: “L’ultimo cinepanettone aveva incassato meno dei precedenti, per noi è stato un campanello d’allarme da ascoltare, non per rottamare il genere ma per fare una piccola pausa. La gente facoltosa che va in luoghi esclusivi, in questo momento di crisi, sembrava fuori luogo e poco da ridere. Meglio parlare dell’amore che non ha classi sociali, età o prezzo, certo l’amore nel suo aspetto comico perché io sono un cinico inguaribile”. E l’omaggio dichiarato e nostalgico a Pane, amore e fantasia, con Christian che riecheggia sempre più il padre Vittorio? “Forse la scelta di ambientare il primo episodio in un piccolo paese con il maresciallo dei carabinieri, il parroco, la giornalaia e il sindaco ha suggerito un parallelo quasi obbligato e poi Christian con l’età somiglia sempre più a suo padre, che già ricordava in modo impressionante quando fece A spasso nel tempo“.

 

Parenti ha esaurito il contratto con Filmauro, De Sica ha un altro film da girare, mentre Lillo e Greg un’opzione. L’anno prossimo sotto l’albero arriveranno Luca e Paolo, ma Christian mette le mani avanti: ”Non credo che ci lavorerò, la mia comicità è diversa, mi piacerebbe affiancare Lillo e Greg, quest’anno sono rimasto da solo nel mio episodio”. Questi ultimi, oltre a ribadire la propria distanza comica da Luca e Paolo, si ritrovano qui in un My Fair Lady al contrario, “a cui abbiamo aggiunto del nostro, con molta improvvisazione, come a teatro: il nostro riferimento sono Stanlio & Ollio, anche noi abbiamo fisicità, preferiamo la risata tappetino che le risate grasse dopo una battuta, la comicità legata alla situazione”, dice Lillo, mentre Greg rivela: ”abbiamo smussato la sceneggiatura, tolto qualche parolaccia e sposato il nostro umorismo a quel che ci è stato proposto: Colpi di fulmine ci calza a pennello”.

 

De Sica parla anche del cosiddetto ”cinepanettone di sinistra”, come è stato ribattezzato Tutto tutto niente niente con Antonio Albanese: ”Figuriamoci se esistono comici di destra o sinistra, non diciamo fesserie”. Mentre tra preti e Vaticano – con apparizioni del papa tedesco in versione gattara – Colpi di fulmine è quasi un catto-panettone. No problem per Neri Parenti che già avuto due scomuniche: una perché Villaggio e Pozzetto sciando facevano precipitare il Papa in un crepaccio (Le comiche), l’altra perché lo coinvolgevano nella Parigi-Dakar (Le comiche 2) e veniva anche investito. “Ho ricevuto delle scomuniche con tanto di lettera del Vaticano e il mio parroco mi ha avvisato che, per battezzare i miei figli, dovevo fare un corso in parrocchia”, chiarisce il regista toscano. “Ma sono in buona compagnia, sono incorsi nella scomunica anche gli sceneggiatori Piero De Bernardi e Leo Benvenuti”.

 

Infine è stata un’idea di Aurelione scritturare Arisa  nel ruolo di una perpetua che “rispecchia le donne della mia famiglia matriarcale e soprattutto di zia Carmela, rimasta vedova a 40 anni con cinque figli da mantenere, teneva tutto in mano con pugno di ferro ma era anche involontariamente buffa”. La cantante ha un immancabile momento musicale gospel quando in chiesa intona When the Saints, mentre Greg canta Roma nun fa la stupida stasera vestito da Rugantino.

autore
12 Dicembre 2012

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