Palinsesti Sky, il diamante Timi per il debutto dei D’Innocenzo

​La line-up 2022-23 con l’opera prima seriale di Valeria Golino alla regia; la versione italiana di Call My Agent – Italia; l’attesa per l’imminente House of the Dragon.


Il conto alla rovescia è cominciato, in assoluto per tutta la ricchissima e versatile offerta della prossima stagione (a partire da settembre 2022) dei palinsesti Sky, in particolare per la febbrile attesa del debutto assoluto di House of the Dragon, prequel de Il trono di spade, annunciato con la messa in onda esclusiva il 22 agosto: “debutta allo stesso orario statunitense: qui alle 3 di notte, già sottotitolato”, dice Antonella D’Errico, executive vice president programming Sky Italia, che aprendo la presentazione della line-up 2022-23 afferma: “La nostra ambizione è di essere in Italia il luogo in cui continuare a trovare il meglio: una strategia complessa, per garantire la qualità, così da permettere di poter vedere in modo lineare, in streaming, on demand, affinché sia una fruizione libera e al passo con la Storia”. 

Nella ricorrenza del primo compleanno appena festeggiato, il 1 luglio, della nascita di quattro canali – Sky Serie, Sky Nature, Sky Investigation, Sky Documentaries – i numeri di Sky sono: 100 nuovi Sky Original nel 2022, di cui 60 Sky Original italiani; 450 serie tv l’anno; 26 serie tv prodotte in Italia negli ultimi tre anni, Sky prima piattaforma Pay; 100 prime visioni serie tv; +200 prime visioni cinema all’anno; e 2500 titoli cinema all’anno. Questi alcuni dei dati che strutturano l’offerta, a cui s’aggiunge il 42% che corrisponde alla crescita dell’intrattenimento Sky, dato in (positiva) controtendenza rispetto alla forte contrazione generale in corso. 

“Coraggio talento e ambizione”, sono le tre parole che sceglie Nils Hartmann – executive vice president Sky Studios Italy & Germany, per parlare del proprio ambito. “Inoltre, penso che la parola chiave sia diversificazione, ma anche grande continuità, di titoli, di attori e registi”. Infatti, dopo oltre 10 anni da Romanzo Criminale – La serie (2008), ecco salire sul palco della sede romana scelta per la presentazione della line-up “Il Libanese” e “Scialoja”, Francesco Montanari e Marco Bocci, che “tornano a casa” con 2 progetti diversissimi: Il grande gioco, storia di un procuratore di calcio, con anche Giancarlo Giannini: “L’idea originale arriva dal Dandy di Romanzo, Alessandro Roja: è prodotta da Luca Barbareschi e messa sullo schermo da Fabio Resinaro“, spiega Hartmann, cui segue Montanari, che ammette: “Non sapevo nulla di calcio, quindi ho studiato il ruolo ma anche la  procura! Il calcio è un pretesto, l’archetipo famigliare, è una storia epica”, in onda a novembre.  

“Ho letto Bilal di Fabrizio Gatti, dapprima”, premette Hartmann. “Questa serie rispecchia l’idea dell’hub europeo di Sky – Sky Studios, nato tre anni fa per produrre: il capitano della nave è Marco Bocci“, luogo su cui è ambientata la serie Unwanted. “Non mi era mai capitato un progetto di tale proporzione e dove si sente un’internazionalità importante, a partire dal regista, Oliver Hirschbiegel. S’è girato in un vascello vero per un mese e mezzo nel mare, mettendo a contrato delle realtà in maniera sfacciata. È la storia di un capitano al suo primo incarico su una nave da crociera dal lusso sfrenato, che si trova a salvare migranti dalla Libia, ma non si sa dove portarli, finché non gli dicono di riportarli in Libia…”.

Sono poi 4 le puntate della seconda stagione di Petra, in onda da settembre: “I personaggi avranno grandi cambiamenti professionali e personali, con casi avvincenti. Sono contenta di far parte anche del progetto Call My Agent – Italia, regia di Luca Ribuoli: io interpreto me stessa, come molti colleghi, è stato molto divertente”, dichiara Paola Cortellesi, che così chiama subito in causa un’altra serie, mutuata dal successo francese, “un’opportunità per raccontare le idiosincrasie del nostro mondo dei talent. Carlo Degli Esposti con la sua squadra sono riusciti a dare un’identità italiana, pur restando fedeli allo scheletro”, precisa Hartmann. L’agenzia della serie nostrana, la CMA – Claudio Maiorana Agency, oltre a Cortellesi, annovera Stefano Accorsi, Pierfrancesco Favino, Paolo Sorrentino, Corrado Guzzanti, ma anche Marzia Ubaldi e Michele Di Mauro, tra gli altri. 

Tocca poi a “una produzione tostissima, presa in mano da Francesca Comencini: chapeau! Con un cast pazzesco, da lei tenuto insieme in Romania”: così il Vice President presenta Django. “Sono stata una ragazza degli Anni ’70 e il Western incarnava rivolta, ribellione, libertà, quello degli americani e quello degli italiani”, per la regista. “Dirigerlo è stato tostissimo e molto divertente: il Western è uno stato della mente, una buona metafora per parlare dei tempi di oggi: c’è l’attore Matthias Schoenaerts, un eroe, un protagonista straniero, – come il Django di Corbucci, a cui ci rivolgiamo con umiltà – che nel suo rendersi conto di essere stato deludente (con la figlia, Lisa Vicari) diventa grande e troverà riscatto in una città utopica, New Babylon. E l’antagonista è una donna, Noomi Rapace, che ho adorato”. 

I gemelli D’Innocenzo, Fabio e Damiano, debuttano con Dostoevskij (working title), la loro prima serie, protagonista Filippo Timi, che racconta: “mi hanno mandato il provino senza spiegarmi niente: faccio il provino un po’ sconvolto, tanto che esco e abbraccio un albero. L’impressione, per questo progetto, è come quella di parlare con uno smeraldo e un rubino, e io vorrei essere per loro un diamante: lo script è sconvolgente, sfiora qualcosa di unico“. L’attesa è, dunque, per un Timi che già s’è plurimamente confermato versatile interprete, infatti per Sky si destreggia tra questa “opera prima” e I delitti del Bar Lume – Le nuove storie, la serie più longeva di Sky. “Ho chiesto di far arrivare la signora Fletcher a prendere il tè!” ironizza un Timi mattatore sul palco. “Per me, il Bar Lume è famiglia: è successo che abbia divorziato e mi sia attaccato al lavoro e la famiglia del Lume dura da 10 anni e… non ho ancora divorziato!”. 

È poi La città dei vivi, romanzo di Nicola Lagioia, il punto di partenza per una serie in scrittura; così come in progress è L’arte della gioia, dall’omonimo romanzo, prima serie tv diretta da Valeria Golino, le cui riprese cominciano in Sicilia entro l’anno. “È l’adattamento da un libro culto, uscito postumo. Ho conosciuto Goliarda Sapienza – l’autrice – a 18 anni, perché recitavo in un film di Framcesco Maselli e lei era la ex moglie, e l’ho conosciuta mentre lo scriveva, lei mi insegnava un po’ di dizione. Poi, ne ho sentito riparlare tante volte di questo libro ma essendo anche una storia molto scabrosa, un po’ difficile da portare sullo schermo, non s’è mai fatto altro, finché 2-3 anni fa Viola Prestieri è riuscita ad avere i diritti: prima pensavo ad un film, ma era troppo orizzontale e quindi meglio una serie”, racconta Golino. 

Hanno ucciso l’uomo ragno chi sia stato non si sa…” risuonava negli Anni ’90 un brano, poi ever green, della musica pop italiana e Sydney Sibilia comincia “a breve le riprese di una serie che sentivo l’urgenza di raccontare: la storia di due ragazzi che cambiano la Storia della musica italiana – La vera storia degli 883“, prodotta da Matteo Rovere

Sullo schermo delle immagini in anteprima appare subito monumentale – e irriconoscibile – Sir Kenneth Branagh, Boris Johnson in This England, “una produzione dei nostri colleghi inglesi, con un Branagh incredibile” per Hartmann. 

La parola passa al director of entertainment channels, Roberto Pisoni: “Con Sky Studios costruiamo il pilastro dei nostri canali. La nostra factory è diventata forse la più importante del mercato. Si conferma la collaborazione con HBO, dimostrata efficace anche con le nomination dei titoli per gli Emmy. Grazie a Sky Serie e Investigation abbiamo i grandi franchise. Poi, due gioielli per il 2023, sono The Last of Us tratta da un videogame, e una nuova stagione di True Detective con Jodie Foster protagonista. La nostra stagione inizia con House of the Dragon, che non vediamo l’ora di vedere” in 10 episodi, ricorda il Direttore.  

Si passa poi al Cinema, con Margherita Amedei, senior director Sky Cinema, che gioca subito un numero: “+200 titoli, che ci permettono di spaziare tra tutti i generi. Credo avremo uno degli autunni più ricchi degli ultimi anni, sin dallo Spider Man: No Way Home con Tom Holland. Ma noi ammaiamo tanto anche il cinema italiano e, ultimo ma non ultimo, il cinema di qualità, di cui due titoli sono Belfast e Official Competition“. Ancora, continua Amedei, “La linea degli Originals è molto apprezzata dal nostro pubblico e così arriva The hanging sun con Alessandro Borghi, in autunno – dal romanzo di Jo Nesbø, regia di Francesco Carrozzini; e I viaggiatori – di Ludovico Di Martino, prodotto da Sky e Groenlandia, “un insolito viaggio nel tempo, protagonisti degli adolescenti, con un irriconoscibile Gifuni nella parte del villain”. 

Ancora, “due progetti pensati per divertire in maniera intelligente”: Rosanero, in anteprima al Giffoni, protagonista Salvatore Esposito, che divertito dice: “È una follia totale”, diretta da Andrea Porporati; e Beata te, “su Sky Cinema entro l’anno, una storia di autodeterminazione femminile, diretta da Paola Randi“, spiega Amedei, che annuncia la protagonista, Serena Rossi: “Marta, a cui nel suo 40mo compleanno appare l’Arcangelo Gabriele, che le chiede se voglia diventare mamma. Con un tono di commedia leggero e libero racconta una donna, l’essere o non essere madre”. 

Sono tre i canali factual di Sky, Documentaries e Nature, che hanno appena compiuto un anno appunto, e Sky Arte, che all’anagrafe ne vanta ormai 10: “Sky Arte ha riportato al centro del mondo tv la cultura, che non era scontato. Ha distribuito nel mondo contenuti fatti con l’hub internazionale. Ha portato l’arte al cinema”, afferma Pisoni. Mentre, “su Documentaries abbiamo cercato con le serie Originals il nostro modo di raccontare, con La Mala prodotto internamente, e il grande risultato de La squadra con Procacci. E questi progetti sono lo stimolo per cui procedere verso il futuro. Partiamo da agosto con The Princess, il doc definitivo su Lady D; per poi ricordare Sergio Leone, nel doc con la regia di Francesco Zippel – con le testimonianze di Scorsese, Tarantino, Chazelle – per rammentare anche come Leone abbia inquinato il cinema americano”. Per “Nature, tra le produzioni dell’anno, Il marsicano, l’ultimo orso“, intenso documentario su un animale in via d’estinzione.  

La floridissima line-up di Sky naturalmente annovera molti e sfaccettati altri titoli, trasversali ai canali, che includono anche gli show di Sky Uno – come X Factor, da settembre, condotto da Francesca Michielin e che vede nella giuria il ritorno di Fedez e la partecipazione di Ambra Angiolini -, oltre alla programmazione di Tv8, che – tra gli altri – annuncia il debutto di 100% Italia, nuovissimo game show condotto da Nicola Savino, basato su abitudini e opinioni degli italiani. 

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14 Luglio 2022

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