OSCAR@2001

Soddisfatto il produttore: “Settantanove voti? Non è male”, ha commentato. “Come presidente dell’Anica – ha affermato Lucisano – credo sia stato scelto un buon flm per rappresentare degnamente l’Italia”. Auguri e complimenti sono giunti dall Capo Dipartimento Spettacolo, Rossana Rummo. La più commossa è Felicia Bartolotta, 84 anni, l’anziana madre di Peppino Impastato. Appresa la notizia ha esclamato: “Sono davvero contenta”. Poi ha detto alla nuora: “Marco Tullio Giordana venga a trovarmi a Cinisi. Voglio ringraziarlo perché è riuscito con il suo film a fare resuscitare mio figlio”. In casa Impastato, a Cinisi, si vive un clima di agitazione e festa. Dopo 22 anni di denunce e di sfide al potere mafioso, simboleggiato dalla figura di Tano Badalamenti, si coglie la soddisfazione per un riconoscimento tanto grande quanto imprevisto. “Non pensavamo proprio di arrivare a tanto”, confida Felicia Bartolotta, che appena pochi giorni fa aha rinnovato in corte d’assise a Palermo le sue coraggiose accuse a Badalamenti. “Siamo contenti per questa candidatura – aggiunge il fratello Giovanni Impastato – nel film si riflette non solo la figura di Peppino, ma soprattutto il nostro impegno, le nostre battaglie, le nostre sofferenze. In questi anni siamo stati sostenuti da tante persone perbene, e in primo luogo dal centro studi intestato a mio fratello. Anche la stampa ha svolto una funzione importante di informazione e di sensibilizzazione. Il merito del film è stato quello di avere raggiunto il grande pubblico”.
Nella candidatura Umberto Santino, fondatore del Centro Impastato, vede anche un riconoscimento alle battaglie civili del Centro. Anche lui sottolinea il merito principale del film: “Ha portato a un pubblico più vasto, una storia per nulla provinciale, minore o datata. Un film intenso e coinvolgente. Ma non tutto mi è apparso convincente. La metafora dei cento passi è suggestiva, ma la realtà era ancora più drammatica: Peppino la mafia l’aveva in casa”.