Orrore in monastero


CANNES – Dimenticate L’esorcista, il cranio che ruota a 180° sulle vertebre e il vomito verdastro. Qui l’orrore è tutto mentale, ma alla fine della cura – tre giorni di digiuno senza neanche un goccio d’acqua, il corpo legato con la catena del canile a una croce rudimentale fatta di assi – non si sopravvive. Eppure i confini tra il bene e il male non sono così chiaramente tracciati e definiti. La morte è arrivata… con le migliori intenzioni.

 

E’ davvero sconvolgente Beyond the Hill, che riporta la Palma d’oro Cristian Mungiu (4 mesi, 3 settimane e 2 giorni) in concorso al Festival di Cannes con una vicenda ispirata a un fatto vero. Una ragazza morì in seguito a un esorcismo in un monastero della remota Moldavia, poverissima regione a Nordest della Romania circa sette anni fa. Con la collaborazione della scrittrice Tatiana Niculescu Bran, che all’epoca, come giornalista di BBC World, seguì la vicenda da vicino pubblicando poi un libro sul caso (Deadly Confession), il 44enne regista ha costruito un film con immagini austere e di grande forza evocativa e che, a dispetto delle due ore e mezza di durata, riesce a incollarti alla poltrona.

Alina e Voichita sono due ragazze poco più che ventenni cresciute insieme in un orfanotrofio. Si intuisce che sono state innamorate e si sono poi separate, ma non sappiamo perché. Ora la prima è appena tornata in Romania dopo un soggiorno in Germania, dov’è andata a lavorare, e vorrebbe portare con sé Voichita, ma questa si è fatta suora e non intende lasciare il monastero. L’altra dunque le chiede ospitalità, sperando di convincerla a partire con lei, ma ben presto la piccola comunità, guidata da un prete burbero e intransigente, organizzata come una famiglia impenetrabile al mondo esterno (vivono come nel Medioevo, senza neppure la luce elettrica), la fagocita al suo interno.

Mungiu dà della vita monastica un’immagine spettrale, dominata dal senso del peccato e dove la grazia non trova spazio: la Chiesa Ortodossa, racconta, ha catalogato ben 464 peccati, tra cui manca però l’indifferenza. La sua è una visione impietosa: “La maggior parte dei più grandi errori di questo mondo sono stati compiuti in nome della fede e nella convinzione di agire per una buona causa”, dice. Ma aggiunge per correggere il tiro: “Il film non vuole muovere critiche alla religione o alla Chiesa, piuttosto parla della superstizione, del credere in ciò che è scritto senza metterlo in discussione e inoltre è soprattutto una storia d’amore e su come l’amore possa relativizzare i concetti di bene e di male”. Anche perché l’amore, in questo caso, sconfina nell’ossessione che sia rivolto a una ragazza o a Gesù. Tutta la vicenda poi è ambientata in una regione arretrata, dove gli ospedali sono privi di mezzi, i medici sono costretti ad arrangiarsi e la preghiera sembra a volte essere l’unica medicina. “In parte è una visione ironica, in parte riflette, come tutti i miei film, il modo in cui la società influisce sulle persone. Così anche l’immagine finale, che ogni spettatore dovrebbe interpretare a modo suo, allude proprio a una responsabilità più ampia”. Le due ragazze sono state abbandonate dalla madre, sfruttate dalle famiglie adottive: è naturale che Alina, sola al mondo, si aggrappi a Voichita con tutte le sue forze, come è naturale che questa consideri il prete che ha dato un senso alla sua vita come un padre onnipotente. Bravissime le due interpreti: Cosmina Stratan è un’obbediente Voichita, capace però di manipolare l’amica legandola a sé sempre più strettamente proprio mentre la prega di andarsene, mentre Cristina Flutur è l’inquietante, isterica Alina, la cui possessione è tutt’altro che demoniaca, ma del tutto terrena.

Mungiu, in conferenza stampa, parla anche del cinema in Romania e ne racconta la crisi profonda: “Molto popolare in Francia, viene snobbato dal nostro pubblico che preferisce le produzioni americane nutrito com’è, fin dall’infanzia, dalle serie tv Usa. Così la distribuzione d’essai versa in condizioni davvero disastrose”. Quanto all’Italia, Beyond the Hills è stato acquistato dalla Bim. Sarà in odore di premi importanti?

autore
19 Maggio 2012

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